martedì 17 gennaio 2023

Fontaines D.C. – Skinty Fia (2022)


Stavo per tirare un bestemmione anglicano quando ho riflettuto un po' sull'essenza di Skinty Fia, il terzo disco dei battutissimi ed ormai celeberrimi irlandesi. Al primo ascolto non mi ha entusiasmato; innanzutitto parte male con una litania emo-indie dal titolo impronunciabile in lingua, e fatica a carburare almeno fino a metà. Qualche diversivo per fisarmonica, un semi-plagio dei Whipping Boy, un paio di cantilene un po' monotone alla Protomartyr, ed ero pronto alla stroncatura. Ma ad un certo punto arrivano le chicche, Roman Holiday, I Love you, Nabokov, la title-track, ed il livello si alza notevolmente.

Rispetto al precedente, più wave e meno punk, meno grinta e più perdizione. Ciò che resta e salva questo disco dal mio totale dimenticatoio resta l'impressione di personalità, di espressione orgogliosamente francobollata agli stereotipi storici, ma comunque vada sarà un successo (molto è merito del cantante, occorre dire, più per il timbro e l'espressività che per doti tecniche). Ma resta anche il presentimento che dal prossimo disco sarà quasi impossibile confermarsi, a meno di piccole rivoluzioni. Sarà difficile, presumo.

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