domenica 1 gennaio 2023

Smile – A Light For Attracting Attention (2022)


Signorine e signorini, a 6 anni di distanza da A moon shaped pool, ecco il nuovo dei Radiohead. Ed è il migliore da circa una ventina d'anni a questa parte.

Perchè così suona, e sfido a sindacare. Ci sono Yorke e J.Greenwood, che da sempre ne sono stati i protagonisti principali e lampanti legati da un vincolo granitico. A light for attracing attention ha le sembianze di uno schiaffo in piena faccia agli altri 3, con tutto il rispetto e la stima possibile. Prove tecniche di separazione? I tempi sarebbero stati ampiamente maturi per un ritorno della premiatissima azienda, ed invece è andata così. I due mastermind hanno preso freschezza a piene mani, il metronomico batterista Tom Skinner (bravissimo, suona come una macchina umana, nella migliore tradizione jakiliebezeitiana) e 13 pezzi che rappresentano un'autentica immersione nel classicismo radioheadiano senza dare la minima impressione di essere nè scarti nè operazioni di auto-riciclaggio.

L'operazione intera ha sapore di spontaneità, di libertà di espressione e di entusiasmo epidermico, quasi il contrario di ciò che è stato da In rainbows in poi. Innanzitutto il disco è suonato ed organico, c'è ben poca elettronica, molti archi e c'è ciò che fino ad Hail to the thief veniva loro meglio. Ci sono le languide ed ombrose ballad stracolme di spleen (Pana-Vision, Speech Bubbles, Open the floodgates, Waving a white flag, Skrting the surface), c'è il math-pop spigoloso ed arzigogolato (The opposite, The smoke, Thin Thing, A Hairdryer), ci sono le sfuriate alla 2+2=5 (You will never work on television again, We don't know what tomorrow brings), c'è persino uno squisito spaccato alla Neil Young (Free the knowledge). C'è la produzione chirurgica di Godrich, uno strumento invisibile che se non ci fosse crollerebbe tutto in polvere. Yorke vocalizza alla sua maniera migliore, Greenwood architetta con consumata esperienza e candido mestiere. Se le premesse sono queste, lunga vita a Smile; Radiohead ha dato, il re è nudo.

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