mercoledì 25 gennaio 2023
Muffins – Manna/Mirage (1978)
sabato 23 luglio 2022
Screams From The List #109 - Companyia Elèctrica Dharma – Diumenge (1975)
In effetti mancava un nome spagnolo nella List, oppure non ne ho memoria. Ad essere precisi, catalano in questo caso, trattandosi dei barcellonesi CED, un combo a conduzione strettamente familiare (3 fratelli su 5 nella line-up originale) tutt'ora attivo ai giorni nostri (l'ultimo disco è del 2019). Il loro esordio Diumenge annoverava un jazz-rock strumentale pirotecnico, ad alto tasso tecnico, con qualche puntina prog e folk sparse, più che altro per abbellimento e/o introduzioni. Riferimento principale sicuramente Mahavishnu Orchestra, con le dovute proporzioni: ritmica vertiginosa con batterista in evidenza, piano elettrico liquido, sax soprano guastatore, chitarra affilata ed arzigogolata. L'iniziale diffidenza per un disco che comunque non innovava già un bel niente all'epoca si fa tranquillamente da parte man mano che l'ascolto procede, vista l'estrema gradevolezza delle architettura e della registrazione. Con perizia, i Perigeo della Catalogna.
domenica 5 giugno 2022
Screams From The List #108 - Roberto Colombo – Sfogatevi Bestie (1976)
Tastierista milanese qui al debutto con un titolo programmatico; le bestie in questione furono i musicisti assoldati (fra i più conosciuti Calloni, Donnarumma e Belloni), a cui evidentemente diede ampissimo margine di libertà esecutiva per le sue partiture jazz-rock con qualche punta di progressive. Il disco inizia alla grande con Sono Pronto e Caccia alla volpe, dopodichè affiora qualche autoindulgenza, inevitabile vista la situazione di auto-referenzialità. In sostanza, non siamo al cospetto del formalismo impeccabile dei Perigeo nè dell'istrionismo degli Arti & Mestieri, dato anche il fatto che si trattava di un ensemble estemporaneo, ma il fascino ed il divertimento trasudante non si discutono. L'inclusione nella NWW List è più pretestuosa alla luce di Metronomo 138, un collage di 8 minuti che include elettronica dissonante, percussivismo e funk, ed ad Assurdo P.2, un curioso teatrino RIO-pop che chiude un po' in agrodolce. L'anno successivo Colombo replicherà con un altro disco e poi diventerà un professionista dello studio, finendo per lavorare in pratica per qualunque cantante italiano/a, dal più impresentabile / impronunciabile a Fausto Rossi, passando addirittura all'esperienza di scrivere un pezzo insieme a PH nel 1988.
sabato 30 aprile 2022
Magma – 1001° Centigrades (1971)
Prima dell'iconica fase di Mekanik e Kohntarkosz, i Magma erano ancora un collettivo, nel senso che Vander non ne era l'unico compositore. Il doppio d'esordio del 1970, in prospettiva, era un po' acerbo, mentre su 1001° Centigrades la penso diversamente rispetto alle mie fonti critiche preferite. Il lato A occupato da Rïah Sahïltaahk, avventurosa suite di Vander, un salto nell'ignoto kobaiano, presagio di sceneggiate e cataclismi futuri, meravigliosamente orchestrata. Sul lato B; "Iss" Lanseï Doïa del pianista Cahen e Ki Ïahl Ö Lïahk del sassofonista Lasry, due fondatori del gruppo destinati di lì a poco ad abbandonare e lasciare il campo al dispotico batterista, almeno fino a quando salirà sull'astronave Jannik Top. Si tratta di due fascinosi ed articolati pezzi di jazz-rock con qualche reminescenza Soft Machine e la particolarità della presenza inquietante di Klaus Blasquiz, un tratteggio sicuramente inedito per il genere di allora. E' un disco all'ombra del futuro, ma superiore al predecessore.
martedì 26 aprile 2022
Screams From The List #107 - John Greaves / Peter Blegvad / Lisa Herman – Kew. Rhone. (1977)
Destino curioso e beffardo per questo disco realizzato da due reduci di esperienze importanti in Inghilterra; il tastierista Greaves ed il chitarrista Blegvad, di Henry Cow fama, realizzarono Kew. Rhone. che ironia della sorte si ritrovò ad essere pubblicato per la stessa etichetta (la Virgin) e nello stesso giorno di Never Mind The Bollocks dei Sex Pistols. Probabilmente la tempistica non era quella giusta, ma d'altra parte i due, che si avvalsero fra gli altri della cantante Lisa Herman, avevano lavorato a lungo su questo pseudo-concept ed il tempo avrebbe reso giustizia ad un piccolo gioiello di post-Canterbury, articolato ed elegante sfoggio di complessità in soluzione di pezzi brevi ed oculatamente strutturati. Certamente la lezione Henry Cow si sente, ma affrontata con una maggior leggerezza (Blegvad proveniva dagli anomali Slapp Happy) ed un'ariosità irresistibile.
venerdì 25 febbraio 2022
Screams From The List #105 - Christian Vander – Tristan Et Yseult (1974)
Colonna sonora di un film (piuttosto oscuro) del connazionale Lagrange, T&Y uscì a nome di Vander probabilmente per motivi contrattuali, perchè i Magma al tempo erano vincolati alla Vertigo, e forse per lo stesso motivo in copertina la line-up recava nomi kobaiani inediti a celare le identità. Che poi erano il nucleo pulsante, vibrante ed essenziale dell'entità: Vander / Top / Blasquiz / Stella V.
Di fatto, quindi, un vero e proprio album dei Magma semi-nascosto, ma che sicuramente i cultori conoscono molto bene. Non era il mio caso, però, e ci è voluta la List per entrare in collisione con un altro gioiello degli anni d'oro. Con la formazione al minimo essenziale e senza alcun orpello, il talento sconfinato emerge ancora di più: Vander, unico compositore, si esprime splendidamente anche al piano acustico. Blasquiz e Stella si piazzano sotto i riflettori a vocalizzare a modo loro, enfatici e teatrali. Il bassone di Top invece resta un po' sotto nel mixaggio, come a limitarne l'apporto (è leggenda diffusa che fra i due fosse una guerra continua, ed infatti nel live dell'anno successivo fu sostituito da Paganotti).
Come fosse la pellicola, è un mistero, così come non è spiegabile che questa fantomatica soundtrack potesse essere di puro servizio. TEY è un serpente che si contorce senza soste, un ottovolante inscindibile lungo le sue 12 tracce. E' con ogni probabilità il disco più raffinato dei Magma, non voglio dire meditato perchè il sacro fuoco kobaiano appare sempre vulcanico, pur senza mai eruttare. Di sicuro svetta di fianco ai loro capolavori riconosciuti, sia precedenti che successivi.
mercoledì 28 luglio 2021
Screams From The List #98 - Brainstorm – Smile A While (1972)
Jazz-rock pirotecnico e variopinto da parte di un quartetto del sud della Germania, che realizzò soltanto due album fra il '72 ed il '73. L'influenza dei Soft Machine è tangibile nelle partiture formalmente più composte, ma in lungo ed in largo emergono elementi di pura follia che scompaginano il copione e conferiscono un tocco estremamente personale, punto non da poco per un genere abbastanza inflazionato come quello di competenza. Il disco scorre così catturando costantemente attenzione ed evitando narcisismi strumentali di qualsiasi natura. Quel che si dice un'ottimo lavoro di squadra, e che fossero affiatati e compatti lo si deduce anche dalla decisione (sempre se non fu loro imposto da qualcun'altro) di fare quella copertina, nel (forse ingenuo) tentativo di catturare più attenzione di quanto avrebbero ottenuto con la loro musica.