giovedì 29 dicembre 2022

Blue Cheer – Outsideinside (1968)

Oltrepassato il mezzo secolo di età, il 1968 dei Blue Cheer mantiene tutta la sua possenza granitica e la sua lungimiranza come un totem della musica dura di tutto il proprio futuro. In gennaio, l'ultra-ottundente Vincebus Eruptum aveva sconvolto tutti con la propria violenza. Sei mesi, Outsideinside rilanciava il fuoco ma con un'ottica appena appena più strutturata: l'opening Feathers from your tree, impreziosita da un bel pianoforte, un'armonia ariosa e degli scarti ritmici, gettava addirittura un ponte acerbo verso il progressive, ma fu soltanto un'anomalia. Il pirotecnico hard-stoner trovava nuovi inni in Just a little bit, Come and get it, Magnolia caboose babyfinger, nella cover a tutta velocità di Satisfaction. Spettacolare la performance del batterista Whaley, un tornado decisivo nell'economia di un sound fra i più compatti del proprio decennio. Subito dopo l'uscita del disco, l'abbandono del chitarrista Stephens ed il probabile ostracismo di chi non amava i loro volumi portarono il gruppo ad una svolta netta ed un declino immediato, ma la storia l'avevano già marchiata.

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