Ci voleva davvero un documento celebrativo che sintetizzasse le gesta on stage dei veterani di Chapel Hill. L'anno scorso vennero in Italia soltanto per una data e me li persi, peccato perchè da questo live album si intuisce che dev'essere uno spettacolo non trascurabile.
Si copre un arco di ben 15 anni, a partire da ancor prima di esordire ufficialmente su solco digitale, fino al 2008. Ogni dettaglio sembra evidenziare che l'ago della bilancia indica la direzione prettamente '70 rock dei TA: uscito soltanto su doppio vinile, seppur abbinato ad un DVD, privilegia l'approccio fisico del power-trio in luogo delle creazioni più elettroniche, fa bella mostra delle doti tecniche (come prevedibile, il batterista Thomson fa scintille) e gioca ironicamente, col titolo, con le peripezie e lo stile di vita on the road spericolato e ricco di sorprese. Da non perdere, in questo tema, la divertente intervista al bassista Means sulla pagina promozionale della Thrill Jockey riservata a What Day (googlare il titolo del post e sarà la prima page in lista).
Una lunga cavalcata di 17 titoli, in cui un'altra volta si avvera il loro miracolo di non apparire cafoni, vivendo sul sottilissimo filo del rasoio dell'hard-rock più cataclismico e dell'elettronica tedesca più abusata.
Inutile citare pezzi piuttosto che altri; What day è un live roccioso e mozzafiato, compendio riassuntivo essenziale per inquadrare la discografia dei longevi TA(marri).
Si copre un arco di ben 15 anni, a partire da ancor prima di esordire ufficialmente su solco digitale, fino al 2008. Ogni dettaglio sembra evidenziare che l'ago della bilancia indica la direzione prettamente '70 rock dei TA: uscito soltanto su doppio vinile, seppur abbinato ad un DVD, privilegia l'approccio fisico del power-trio in luogo delle creazioni più elettroniche, fa bella mostra delle doti tecniche (come prevedibile, il batterista Thomson fa scintille) e gioca ironicamente, col titolo, con le peripezie e lo stile di vita on the road spericolato e ricco di sorprese. Da non perdere, in questo tema, la divertente intervista al bassista Means sulla pagina promozionale della Thrill Jockey riservata a What Day (googlare il titolo del post e sarà la prima page in lista).
Una lunga cavalcata di 17 titoli, in cui un'altra volta si avvera il loro miracolo di non apparire cafoni, vivendo sul sottilissimo filo del rasoio dell'hard-rock più cataclismico e dell'elettronica tedesca più abusata.
Inutile citare pezzi piuttosto che altri; What day è un live roccioso e mozzafiato, compendio riassuntivo essenziale per inquadrare la discografia dei longevi TA(marri).
grandi il loro album piu' bello è surveillance bello anche il primo,poi li ho persi...
RispondiEliminaEgregi fino a Futureworld incluso, poi un po' di incertezze, alti e bassi. L'ultimo è forse il più debole che hanno fatto.
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