lunedì 1 agosto 2011

Toshack Highway - Toshack Highway (2000)

Parentesi un po' interlocutoria per Franklin, che all'indomani dello iato a tempo indeterminato degli Swervedriver trovò asilo alla Flower Shop di Robin Proper-Sheppard e assemblò una formazione a supporto dandogli il nome di due calciatori inglesi degli anni '70.
Il songwriting un po' appannato di 99th Dream, uscito appena un anno prima, lo aveva inchiodato ad una fase non proprio felice. Così, non si sa quanto per voler cercare nuove strade o per effettiva carenza d'ispirazione compositiva, Franklin retrocedette verso una psichedelia morbida, languida, d'ambiente, ricca di tastiere analogiche e per metà strumentale.
Quindi, un album fatto di calma serafica ed estatica che sa far germogliare qualche bel momento fra i quadretti senza parole (l'arcobaleno dub di Waking up, le cinematiche Theme e Harlem, la riflessiva Just landed) e i pezzi convenzionalmente cantati (Wurlitzer Walzer, Toshackinblack), scanditi dalla tipica voce pigra ed espressiva di Franklin, a suo agio anche su tappetini di tal guisa.
Peccato che l'altra metà del disco sia davvero inconcludente, fra tentativi fuori portata (c'è addirittura un pezzo di ethnic-world che proprio non c'entra niente) e sterili riempitivi che andavano accuratamente preservati sullo scaffale degli scarti. A causa di ciò, Toshack Highway non si può definire certo una delle vette artistiche di Franklin.

2 commenti:

  1. non lo conoscevo,gli Swervedriver mi piacevano pero' , ascoltero'!

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  2. Non c'entra molto con gli Swervedriver, purtroppo...meglio i Magnetic Morning o il primo solista a suo nome

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