C'era una volta l'industrial-metal, ovvero nei primi anni '90. I Ministry sbancavano tutti i botteghini, i Nine Inch Nails ci stavano arrivando, ma anche in Europa non si scherzava, con gli svizzeri Young Gods e i francesi Treponem Pal, che qui trovavano la loro consacrazione a livello perlomeno continentale. Isoliamo i Godflesh, che sono sempre stati a sè stanti.
A ripensarci adesso, era un movimento eccitante ed ha lasciato qualche bella testimonianza. Excess & Overdrive non sarà forse ricordato come una pietra miliare e a livello produttivo dimostra tutti i suoi 18 anni; l'enfasi dei TP era tutta spostata sull'ossessività, sui riff chitarristici urticanti e sulla vocalità feroce dell'armadio Neves. Un sound molto lucido ed omogeneo (quasi troppo), privo delle schegge di follia dei Ministry o della creatività di Reznor, alla lunga un po' ripetitivo nel suo dibattersi animalesco.
Ipotizzando di stilare una compilation, però, non si potrebbe non inserire l'highlight Pushing you too far, in cui qualche inserto elettronico dà una bella mano e le chitarre si sgranano un po', allucinate da una forma di psichedelia androide. Molto bello.
A ripensarci adesso, era un movimento eccitante ed ha lasciato qualche bella testimonianza. Excess & Overdrive non sarà forse ricordato come una pietra miliare e a livello produttivo dimostra tutti i suoi 18 anni; l'enfasi dei TP era tutta spostata sull'ossessività, sui riff chitarristici urticanti e sulla vocalità feroce dell'armadio Neves. Un sound molto lucido ed omogeneo (quasi troppo), privo delle schegge di follia dei Ministry o della creatività di Reznor, alla lunga un po' ripetitivo nel suo dibattersi animalesco.
Ipotizzando di stilare una compilation, però, non si potrebbe non inserire l'highlight Pushing you too far, in cui qualche inserto elettronico dà una bella mano e le chitarre si sgranano un po', allucinate da una forma di psichedelia androide. Molto bello.
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