martedì 11 agosto 2020

Arab Strap - Live in Melbourne 2: Corner Hotel (2001)

Nella stessa giornata, la seconda di due serate consecutive a Melbourne, ovviamente sempre in unplugged (tastiere permettendo). Un set incantevole, fra i più brillanti esemplari di capacità di trasfigurazione dei loro pezzi, con elementi semplici e la loro umiltà, nient'altro. Stesso trio del pomeriggio, con Gow alla doppia seduta spazzole / tastiere, ed AM a fare qualche colpo di piano.
A partire dall'incipit elegante di Amor Veneris, nessun colpo a vuoto. La dinamica Scenery fa l'ennesimo figurone. La resa di Turbulence (uno dei pezzi che amo di meno del loro repertorio, confesso) è superiore all'originale. La magica bossa nova di Tanned trasformata in una torch song in minore, memorabile comunque. La nerissima Bullseye ancor più angosciosa dell'originale, con AM in massimo tasso di emotività. Per Hallo Daylight penso di non poter trovare più parole per decantarne il mio amore. Here we go senza beat fa strana sensazione, ma la sostanza del classico è inattaccabile.
Un concerto a livelli quasi da album ufficiale.

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