Esperienza presumibilmente one-shot fra O'Malley e Vainio, con un album da 80 minuti circa, ovvero 4 pezzi per 20. Uscito su Mego ed accolto con relativa freddezza dalla stampa di settore, Through a pre-memory non aggiunge granchè ai curricula artistici dei due, ma dopo 2-3 ascolti rivela tutta la sua forza e soprattutto stabilisce un format difficilmente imitabile e/o replicabile; grazie alla presenza di Alan Dubin, per un quarto d'ora circa riesce a far materializzare l'ultra-spettro Khanate in salsa electro-glitch-dronica, come a dire che O'Malley aveva ancora qualcosa da esprimere in quel glorioso filone abbandonato in fretta e furia qualche anno prima. A prescindere da questo, come negli altri 99 progetti in cui ha fatto parte nella sua vita, il giacca-di-pelle seattleiano riesce ad interagire con l'interlocutore della situazione in maniera efficiente, con il solito gusto della sfida impertinente: Vainio fa il suo ed insieme tirano fuori questo electro-drone-doom apocalittico, spezzettato, angoscioso, con apice nelle partiture d'archi di Mirror of mirror dreams.
venerdì 4 gennaio 2019
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento