Atto d'esordio di Hector Zazou, personaggio francese che nel corso degli '80 e '90 diventerà un crossoverista internazionale di elettronica e world, finendo per collaborare con tantissimi illustri fra cui Sylvian e Budd, solo per nominare i miei preferiti. Da giovane invece era un tastierista convenzionale in questo duo con tal Joseph Racaille; un duo abbastanza slegato, a dir la verità, dato che l'80% del materiale era farina del sacco di HZ e che i rispettivi spiriti espressivi sembrano abbastanza distanti. Più classico e posato Racaille, più coraggioso ed articolato l'altro, anche in termini di arrangiamenti, generalmente molto scarni quando non limitati alle due tastiere ed alle voci.
Satie, Canterbury ed i Red Krayola di God Bless... sono i nomi che vengono in mente per primi all'ascolto, per un disco trasognato, svanito ed eterogeneo che svia parecchio dai suoni di quell'epoca, ripiegando su un morigerato post-cantautorato post-classico e situato in un area indefinibile. Per questo Barricade 3 è classificabile come una mosca bianca che di certo non sarà ricordato come pietra miliare, ma dalle peculiarità tutte sue.
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