venerdì 6 febbraio 2015

Flying Lizards - Flying Lizards (1979)

Brillante caposaldo di art-wave intelletualoide contaminata di pop ed elettronica. Cunningham, la mente dietro l'operazione, escogitava un metodo di composizione in grado di fondere melodie ammiccanti con l'avanguardia, e con un senso dell'ironia fortemente palpabile. Le continue e bizzarre trovate sonore lo renderanno poi più produttore che musicista, attività che ha continuato a svolgere piuttosto saltuariamente,
In un certo senso il disco è un po' il contraltare colto e raffinato del primo Swell Maps; Cunningham non proveniva dal punk ma assimilava certe tendenze della new-wave (qualche basso in stile Gang Of Four, le ritmiche secche e scandite) ed aveva appreso lezione di Brian Eno in merito ai suoni. La seconda metà della scaletta è  memorabile perchè lascia perdere il pop e si concentra sull'avanguardia elettronica, includendo un paio di proto techno-trance da brivido (The Flood, Trouble). A dispetto dell'irritazione che mi provocano i due pezzi più smaccatamente accattivanti, resta un disco geniale.

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