Tastierista milanese qui al debutto con un titolo programmatico; le bestie in questione furono i musicisti assoldati (fra i più conosciuti Calloni, Donnarumma e Belloni), a cui evidentemente diede ampissimo margine di libertà esecutiva per le sue partiture jazz-rock con qualche punta di progressive. Il disco inizia alla grande con Sono Pronto e Caccia alla volpe, dopodichè affiora qualche autoindulgenza, inevitabile vista la situazione di auto-referenzialità. In sostanza, non siamo al cospetto del formalismo impeccabile dei Perigeo nè dell'istrionismo degli Arti & Mestieri, dato anche il fatto che si trattava di un ensemble estemporaneo, ma il fascino ed il divertimento trasudante non si discutono. L'inclusione nella NWW List è più pretestuosa alla luce di Metronomo 138, un collage di 8 minuti che include elettronica dissonante, percussivismo e funk, ed ad Assurdo P.2, un curioso teatrino RIO-pop che chiude un po' in agrodolce. L'anno successivo Colombo replicherà con un altro disco e poi diventerà un professionista dello studio, finendo per lavorare in pratica per qualunque cantante italiano/a, dal più impresentabile / impronunciabile a Fausto Rossi, passando addirittura all'esperienza di scrivere un pezzo insieme a PH nel 1988.
domenica 5 giugno 2022
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