Simpatica operazione del Pop Group che rispolvera le bobine originali di Y e le rimette in mano al produttore Dennis Bovell con l'intento di manipolarle, rimasticarle e tirarne fuori una versione in lucido, scintillante spirito dub. Ovvero uno degli ingredienti più latenti nel dna del PG; ne faceva parte, ma come tutto il resto non predominava mai, restava un po' sullo sfondo, si amalgamava in quel titanico meltin' pot grazie soprattutto al bassone di Underwood, la cui opera finalmente riesce a riemergere nella superba equalizzazione generale.
Y non aveva certamente bisogno di questo auto-tributo per essere rivalutato, ma dopotutto una spolverata sta sempre bene, soprattutto a chi non l'avesse mai ascoltato. In Dub rimescola anche la scaletta, rivoluziona gli assetti, non opera una fusione chimica ma scombina e scombicchera con cognizione di causa. 42 anni sono un'eternità, ma il PG ha ancora voglia di sconvolgere e farci dimenare anche e cervello.
Nessun commento:
Posta un commento