L'ultima compilation pubblicata in ordine temporale dei Felt, composta quasi esclusivamente da pezzi estratti dai 7", senza ambizione di completezza ma con le sembianze di una selezione puramente arbitraria. Dal prezioso serbatoio di materiale che Hayward ha accumulato durante la decade dei Felt, ecco 15 macchie poste in ordine cronologico dal 1981 al 1988, che se non altro hanno il pregio di sintetizzare la controversa parabola in un bignami esaustivo. E quindi si parte con le prime delizie targate 1981-1984, sugli scudi con Something Sends me to sleep, Penelope Tree, Sunlight bathed the golden glow, Dismantled king is off the throne, chicche rigorosamente non oltre i 3 minuti, infiorettate da Deebank come nessun altro chitarrista al mondo avrebbe potuto fare. Uno snodo cruciale è la lunghissima (per i loro standard) Primitive Painters, che coinvolse i Cocteau Twins in un esperimento ambizioso ma forse un po' forzato, infatti non ci furono ulteriori sviluppi. Il 1986 fu l'anno della dipartita di Deebank che influenzò inevitabilmente il sound, ma la forma era ancora stellare (I will die with my head in flames, Sandman's on the rise again) e Hayward la colse come un opportunità positiva. Infine l'ultimo periodo, 1988-89, caratterizzato da un ripiegamento improvviso, un raccoglimento acustico forse spinto da una frustrazione montante per il mancato successo (ma potrebbe anche esser stato un cambio di fornitore...). Fine della corsa. Corollario essenziale alla loro intricata discografia.
martedì 14 giugno 2022
Felt – Stains On A Decade (2003)
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