Tre anni dopo il tentativo parzialmente riuscito di Discreet Music e subito prima del rivoluzionario Music for airports, un'altra programmatica raccolta chiamata Musica Per Films illuminò il tracciato ambientale del genio di Woodbridge.
Trattasi del disco se vogliamo più library del suo percorso, composto di 18 vignette estatiche e sognanti, perlopiù di breve durata. Gli ospiti sono di tutto rispetto (Frith e Cale i nomi più famosi), l'effetto è quello per l'appunto della sonorizzazione di un sogno cinematico.
Quattro anni dopo, a seguito di un importante filotto di collaborazioni, il ritorno in solitaria con Ambient 4: On Land segnava un astrattismo cosmico per bordoni e miraggi, a suo modo precursore della dark-ambient meno lugubre, sintomatico di un'ipotetica tempesta in arrivo.
Inutile dilungarsi sull'importanza.
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