lunedì 23 marzo 2015

Lucio Battisti - Amore e non amore + Le Tre Verità (1971)

Può essere considerato l'ingresso nell'età adulta, uno spartiacque fra Vol. 4 e Il mio canto libero non soltanto temporale, ma anche concettuale in tutti i versi.
E' un disco fatto di saliscendi; Amore (i 4 pezzi cantati) vs. non amore (i 4 strumentali), o viceversa, le liriche infarcite di ironia e doppi sensi di Mogol vs. 4 sonorizzazioni forse, chissà, destinate ad essere messe in pista col canto ma poi rimaste così, fortunatamente sostengo io. Quasi inutile ribadire che rappresentano il piatto forte del lotto, anche se fra gli altri si fanno ricordare lo shuffle a rotta di collo di Se la mia pelle vuoi, divertente e animalesco, e l'acustica Supermarket, dal testo memorabile.
Titolati magistralmente da Mogol, i 4 strumentali esplorano ciascuno un area diversa; latin-soul, folk visionario e cinematico, spleen dolente e gospel bianco trionfante. Ci sono anticipi delle meraviglie che Battisti sfornerà nei 3-4 anni successivi; non è un disco che viene ricordato molto ma è giusto ripescarlo.
Sempre del 1971 è il 7" Le tre verità, altro pezzo simbolo della chiusura di un epoca. Semplicemente magnifico, forte di una fitta ragnatela di arpeggi della 12 corde elettrificata, una serie micidiale di stop and go ed un trasporto emotivo/drammatico che ha pochi eguali nel catalogo del Maestro. 
Si scusi sempre er guanto.

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