domenica 8 marzo 2015

Mark Eitzel - Don't Be A Stranger (2012)

L'aspetto fisico invecchia, la grande voce non si inerpica più come un tempo, ma Eitzel resta integro e, cosa che più conta, insperabilmente ispirato.
Con gli AMC fermi al palo dal mediocre Golden Age del 2008, ha ripreso coraggio e forza nel rilasciare materiale solista, anche a distanza abbastanza serrata. Di questa rinascita Don't be a stranger è secondo me il meglio. L'evidenza più solida è un relativo ritorno alle sonorità di metà anni '90, fra Caught in a trap... e West, per il lirismo elettrico e l'acusticheria del primo e per l'eleganza formale del secondo.
La curiosità è che bastano i primi due pezzi a mettere k.o. al punto che si tende a fare marcia indietro, rischiando di semi-ignorare la seconda parte che ripiega su temi estremamente confidenziali e raccolti, che mostrano l'emotività disarmante di un eroe dei nostri giorni. Appresa la cosa, mi appresto a far ripartire il flusso.

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