venerdì 20 marzo 2015

Jesu - Ascension (2011)

Due anni dopo Infinity, Broadrick tornava ad irradiare la sua estasi metallica e lo faceva accasandosi, anche se solo per quest'episodio, alla Caldo Verde di Mark Kozelek.
E molto curiosamente le sonorità, quando sono spogliate dalla mazza ferrata chitarristica, si fanno vicine ai Red House Painters. Quasi inaudito.
A me è venuto quasi un colpo, ascoltando la seconda parte di Black Lies o le estremità di Fools; l'imprinting è kozelekiano fino al midollo, ritmi lenti e ben scanditi, filigrane acustiche, il canto sognante ma sofferto, l'emotività distaccata ma da far propria all'istante.
Ma a parte questi episodi limite, quasi tutto Ascension vive di un ispirazione melodica superiore ai capitoli precedenti, in un processo poi proseguito felicemente nel 2013 con Everyday... I punti di contatto con Conqueror ci sono ancora, e sono di altissimo livello (Broken home su tutti), ma il colpo Ascension lo assesta al cuore, diretto. Col distorsore a manetta.

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