mercoledì 11 marzo 2015

Screams From The List 4 - Taj Mahal Travellers ‎– August 1974 (1975)

L'urlo più forte emesso dalla lista.
E' andata così: ogni tanto mi interrogavo pensando non è possibile che in Giappone nei '70 non siano emersi fenomeni di rilievo mondiale, devono aver dato altro che non conosco. Poi, circa un anno e mezzo fa, incoccio senza troppa fiducia nei Taj Mahal Travellers. Come spesso accade, eccomi servita l'occasione grazie a Vlad. Li avevo già sentiti nominare, ma non li avevo mai ascoltati perchè a prima vista il nome e l'estetica mi sembravano troppo hippy per i miei gusti. 
Invece sbam. Me la sentivo che il Giappone doveva aver sfornato altri extra-terrestri oltre ai pochi da me conosciuti. Sì, credo che 40 anni e passa certifichino senza alcun ombra di dubbio la strepitosità di quanto il sestetto ha prodotto: tre album dal vivo, potenzialmente dalla durata illimitata, contrassegnati da una lungimiranza impressionante e composti da una fusione irripetibile fra avanguardia, elettronica e world-music. Tre live che fanno piazza pulita e riducono in poltiglia l'esercito intero del weird-folk, dell'electro-folk, della neo-psichedelia, del drone, e quant'altro.
Stendetevi al buio, sul vostro divano preferito, ed iniettatevi questo itinerario mentale. direttamente in vena.

1 commento:

  1. Non voglio esagerare, ma questo è uno dei più bei dischi che abbia mai sentito.
    Al'altezza di Popol Vuh, Klaus Schulze, Amon Duul e compagnia.

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