Anche se non erano di Canterbury, gli Egg vengono considerati facenti parte della scena della magica cittadina che tante cose belle ci ha regalato nella stagione dorata. Durarono pochi anni e due dischi. Erano un trio organo/basso/batteria in cui il primo (Stewart) era in chiara evidenza; non era un iper-tecnico alla Emerson nè un complicato alla Ratledge, e privilegiava frasi stentoree e melodie, nonostante l'ambizione della Symphony n. 2 in 4 movimenti per 20 minuti totali.
Nulla sarebbe stato senza una robusta sezione ritmica in cui basso (Campbell, anche alla voce) e batteria (Brooks) saltellavano agili e slanciati, per un risultato finale che si avvicinava più ai Colosseum che ai Caravan. Non dei fenomeni (la sinfonia in certi momenti è un po' stanca), ma almeno 2 pezzi starebbero bene in un antologico canterburiano.
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