Il magnifico power-surf-trio in due situazioni che sono agli estremi del loro catalogo. Sunken treasure è uno dei numerosi live pubblicati, in cui trovano la dimensione ideale per sprigionare la loro energia torrenziale. Il concerto è ribollente, un mix della maestria chirurgica delle loro precisissime partiture con la foga che rende ancor più umana la situazione, oltre ad una spiccata propensione all'ironia (le battute e le risate che spesso si odono fra un pezzo e l'altro).
The amazing California..., disco di studio della maturità, vede una voglia di svoltare con decisione. Tutto più studiato ed arrangiato (le tastiere fitte a mo' di tappeto), al primo approccio non esalta perchè sembra che i Sirenetti abbiano rinunciato all'entusiasmo contagioso degli inizi in favore di una complessità (e seriosità) che non sembra essere proprio nelle loro corde. Per fortuna, ripassandolo bene, i suoi pregi vengono meglio a galla, soprattutto nel quarto d'ora di Burn, imponente suite a metà fra Morricone, il gothic-dark ed un ritmo quasi downtempo.
parola d'ordine?
RispondiEliminafuckdmca
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