Durante la sua carriera di sagace sperimentatore delle musiche violente, Plotkin ha avuto una breve fase alla testa di Atomsmasher, trio con un batterista ed un vocalist. Nulla di più differente da quanto inaugurò poco più tardi con i Khanate.
Sembra di trovarsi all'interno di un videogame di quelli sparatutto, dai ritmi impossibili e dalla schizofrenia più incontrollabile. Una sorta di cyber-grind da cartone animato, animato da inarrestabili manipolazioni elettroniche e con un ronzio quasi fisso stile-trapano che rende instabili tutte le frequenze alte.
Davvero difficile da descrivere, Atomsmasher è un esperienza di panico che va vissuta senza soste, per capirne meglio il (non)senso. Come l'ha definita brillantemente PS, questo è un suicidio musicale.
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