lunedì 2 novembre 2015

Cyclobe ‎– Wounded Galaxies Tap At The Window (2010)

Due inglesi che hanno fatto parte entrambi, in periodi sfalsati, dei Coil, pertanto indissolubilmente legati alla lunga corrente dell'ossianico-esoterico-post-industriale britannico.
Molto concentrate le loro pubblicazioni: solo 5 album e 3 Ep in 15 anni. E' logico che la qualità abbia la meglio su qualsiasi altro aspetto, con i Cyclobe. Ebbene, la corrente continua a regalare piacevoli sorprese e Wounded galaxies ne è uno dei migliori risultati in assoluto degli ultimi 10 anni, fuori discussione. Un lavoro che non si illude di nascondere le origini di Brown e Thrower, bensì che si fregia di una maestria evocativa fuori dalla media, frutto di una ormai notevole esperienza e di un ispirazione centellinata in ogni minimo dettaglio. Il pulviscolo celeste di How Acla disappeared.... apre in maniera sublime, seguono i meravigliosi 17 minuti di danza spettrale di The woods are alive..., le fioriture di hurdy-gurdy di We'll witness the resurrection, i clangori cristallo, le dolenti figure pianistiche e i gemiti infantili di Sleeper, chiude il mega-drone della title-track in maniera maestosa. Magnifico.

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