Delirante audio-scultura divisa in due tronconi di oltre 20 minuti, per rispettare le limitazioni fisiche del vinile; ma c'è la nettissima sensazione che senza questa barriera architettonica il flusso potrebbe durare all'infinito. Autore il collagist greco Jar Moff (probabilmente un monicker), un maniaco terrorista che tramite la strategia del copia/incolla ha inventato una formula magnetica piuttosto difficile da incasellare: elettronica brutale, pantano industriale, sax imbizzarriti, synth hypnagogici, scie droniche come panzer, harsh-noise che si autolimita negli slanci. L'effetto finale è molto semplice: non ci si capisce niente. E allora tocca far ripartire tutto dall'inizio, per cercare di dipanare un po' meglio il mistero; niente neanche alla seconda volta.
Non è che una formula funzioni sempre, a prescindere dalle intenzioni. JM avrà fatto tutto a casaccio col ghigno stampato di chi vuole soltanto seminare caos? Può darsi. Comunque sia, davvero bravo.
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