Nulla a che fare con i Kraftwerk, i TEE sono stati un progetto effimero dedicato esclusivamente alla realizzazione della colonna sonora di un film horror del regista Bido. I paragoni collaterali Dario Argento / Goblin si sprecano in ogni pagina dedicata alla pellicola, a mio avviso frutto di un ascolto piuttosto superficiale della soundtrack, che in qualche tema può riscontrare affiliazione col gruppo di Simonetti, ma ovviamente c'era anche altro: psichedelia scura e ottundente (riferimento principale i Pink Floyd di One of these days), sperimentazioni percussive, squisite vignette bossa-library, digressioni acustico-mediterranee, con un basso legnoso e pulsante spesso in primo piano.
Dietro al monicker si nascondeva un manipolo di reduci della stagione prog e cantautori un po' sotterranei, sostanzialmente illustri sconosciuti che avevano fallito l'appuntamento sia col successo commerciale che con la gloria artistica. Un prodotto curioso, non di punta ma di ascolto raccomandato per i cultori del periodo.
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