domenica 8 luglio 2018

Richard Skelton ‎– Towards A Frontier (2017)

Era quasi inevitabile che prima o poi il nostro grande Rick si confrontasse con una realtà immagignifica come l'Islanda. La sua musica poteva e doveva dar vita a questa unione, ed è stato grazie all'invito suggestivo di soggiornare in un villaggio sulla costa est, di neanche 700 anime, che però viene definito un vivace centro culturale. In loco Skelton ha risieduto in più riprese e nel giro di due anni ha realizzato questa suite di 66 minuti, tempestosa e colossale.
Avendo visitato quella terra e ritenendola il posto più bello che abbia mai visto, posso anche solo lontanamente immaginare l'ispirazione di cui il nostro abbia potuto beneficiare; i suoi archi, dilatati, irrobustiti, sviscerati, in fermo immagine, sovrapposti e miscelati, costruiscono la cosa più compatta e maestosa; manca un po' quell'afflato di cuore che caratterizzava i suoi massimi capolavori, ma l'abbiamo notato già da quando incide come Inward Circles, che l'uomo si è incupito, forse irrigidito; il tempo ha lenito il dolore ma l'uomo è segnato. Un po' Basinski, un po' Stray Ghost altezza Nothing but death, un po' tardo Xela, Towards a Frontier è un affresco imponente che svetta come uno dei 5-6 prodotti migliori di sempre di Skelton.

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