E' andata esattamente come scrivevo per quel gioiello di Anyway......Sulle prime Croce non mi ha entusiasmato, ma come possiamo fermarci in superficie con i FM? Dobbiamo scavare, dobbiamo analizzare con cura e tempo, dobbiamo soprattutto riflettere.
E allora...Riflettere su quanto, per un act così originale e fuori da ogni corrente, sia sempre più difficile ripetersi su livelli altissimi, col supporto di una label americana come la Flenser, che annovera nomi di prestigio. Così, se le prove precedenti erano state l'illuminazione e l'illusionismo, Croce è, per l'appunto, la via crucis. Un disco arreso, ripiegato su sè stesso, la liturgia del dolore, dove ciò che qualcuno ha molto semplicisticamente descritto come "mancanza di idee" è il vuoto pneumatico, è l'osservazione di un mondo sempre più marcio e pericoloso per la nostra specie. E' la processione a battiti rarefatti. Non resterà ai posteri come il miglior disco di FM, ma come foce naturale di un percorso precario ed indefinibile. Non mi stupirei se restasse il loro testamento.
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