lunedì 22 aprile 2019

Dead Kennedys ‎– Plastic Surgery Disasters (1982)

Un razzo lanciato ai 1000 km/h, con la maturità di sapere di essere grandi; questo il secondo album dei DK, con una crescita tangibile soprattutto in East Bay Ray, chitarrista sempre più cesellatore e meno grezzamente hardcore, ma anche nel basso di Flouride, pulsante e puntuale. Un disco meno epidermico di Fresh Fruit, ma più intenso a livello compositivo, registrato meglio e più omogeneo. Crescita che sublimerà soltanto 3 anni più tardi in Frankenchrist, il lavoro art-hardcore che spaccherà il pubblico (e forse anche loro stessi). E che trova le sue tracce migliori alla fine, con Dead End e Moon over Marin.

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