Il disco hard-rock di RH, forte della presenza di pesi massimi come John Paul Jones, David Gilmour, Bill Bruford e Chris Spedding (anche se non in contemporanea). Era il momento di iniziare a riscuotere seriamente: fra una cantata con i Pink Floyd ed una scorrazzata con i Led Zeppelin, lo psycho-minstrel si attaccava alla corrente e tirava fuori dal cilindro una suite rocciosa ed avvincente di 14 minuti, The Game, che da sola vale il prezzo del biglietto, ma non sono da meno i caleidoscopi ribollenti di The spirit lives e Referendum (Legend), la pantomima irresistibile di Grown ups are just silly children. Nella seconda parte torna alle più avvolgenti atmosfere psycho-agresti ed il disco scende inevitabilmente di tono, ma nel complesso resta da podio di una carriera mai abbastanza celebrata. Titanico Harper.
domenica 18 luglio 2021
Roy Harper – HQ (1975)
Etichette:
Folk-Rock,
Songwriters
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