venerdì 26 dicembre 2014

John Carpenter - The Fog soundtrack (1980 - Expanded 2012)

L'ascolto (quasi casuale, non ricordo neanche dove ne ho letto la recensione) di questa soundtrack mi ha fatto riflettere sul concetto di horror: sono facilmente impressionabile e per nulla appassionato di tal cinema, quindi ho visto pochissimi film. Ma quanta della musica che amo ed ascolto si potrebbe catalogare come orrorifica? Una pila alta un grattacielo, forse.
Ovviamente non ho mai visto The fog, e forse di Carpenter un paio di pellicole in tutto. Ma passando in rassegna la soundtrack, mi sono emozionato: alcune tracce comparivano sulle mie Mental hours di Planet Rock, e quindi erano installate da 20 anni nella mia psiche sonora.
A parte questo, c'è sempre il solito contesto funzionale ad una pellicola. Carpenter aveva studiato musica in giovane età e verso i 20 anni aveva addirittura una sua rock band in cui cantava e suonava il basso, per cui da vero accentratore riteneva di dover sonorizzare i suoi film in solitudine quasi perfetta. Così il main theme del precedente Halloween divenne una sigla capace di catturare l'attenzione, con quella sua urgenza dispari in stile Profondo rosso. Con The fog il regista replicava tramite le stesse componenti: frasi semplici e stentoree di piano, raddoppi di synth, effetti elettronici raggelanti e nient'altro. Il tutto ovviamente sempre dai toni molto minacciosi e cupi.
Questa ristampa del 2012 rilancia il piatto con un disco doppio: sul primo la riproposta dell'originale (che fra l'altro venne pubblicata in proprio soltanto 4 anni dopo), sul secondo un integrazione di ciò che forse erano soltanto demo, vista la differenza in sede di equalizzazione, o pieces scartate dalla stesura definitiva.
Questa sonorizzazione, oggi 2014 quasi 15, non fa paura neanche ai bambini. Ma la si ascolti, se possibile, slegata da ogni contesto; come un flusso in cui si intercalano 3-4 temi di una semplicità esemplare e senza pressochè artifizi. Nessun altro musicista a tempo pieno (più o meno ambient, ma neanche un librarysta) dell'epoca probabilmente lo avrebbe mai concepito; forse qualcuno ne avrebbe tratto idee per 3-4 pezzi, ma nessuno avrebbe perseverato diabolicamente come fece Carpenter. E come nella migliore library, il risultato finale era così alto che se ne stava in piedi bel bello da solo. Altrimenti non credo che nessuno l'avrebbe ristampato dopo 30 anni.
Da citare fra gli estratti sicuramente il main theme, Antonio Bay, The fog rolls in, Blake in the sanctuary.

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