Chissà, forse la Polonia è destinata a diventare una delle next big scenes della musica totale dei nostri giorni. Non ho una cognizione precisa del movimento, ma se un personaggio come Kuba Ziolek ne emerge così timidamente (via Bandcamp, come percorso obbligato per farsi un attimo conoscere) allora può darsi che qualcosa di notevole vi sia nascosto. Questo Cien... svela un artista a tutto tondo e dalla fortissima personalità. I riferimenti sono tanti e stratificati: fingerpicking, psichedelia teutonica, chitarrismo ambientale, drone-gaze ed altro. Ma ciò che sulle prime sembra un accozzaglia di stili apparentemente buttati a casaccio, dal terzo ascolto in poi rivela uno scrigno magico di sorprese che non finisce mai di stupire, come una caccia al tesoro che termina con la trasfigurazione della cover di My own child di Nico, 12 minuti in cui la tedesca viene fatta cozzare prima con i Sunn O))) e poi con i Tangerine Dream.
Prima di questo, i 5 pezzi autografi che di fatto scolpiscono uno stile amorfo quanto avvincente. I titoli sono in polacco e non sto neanche a fare copia ed incolla, tanto sono incomprensibili. Il n. 1 annovera nell'ordine: un quieto fingerpicking pastorale, un frenetico beat sintetico con folate di tastiere galattiche, un granitico riff noise-rock. Il n. 2 inizia con un'orrorifica sfuriata black-metal (quasi uno Gnaw Their Tongues dei poveri) che va a dissolversi in una evocativa e splendida cantilena folk, mentre il tappeto di tastiere avvolge e mette tutti d'accordo. Temporaneamente.
Il n. 3 è una composizione simmetrica che parte con una folata notturna tipo corrieri cosmici che si ingrossa fino a quando entra la mannaia drone-metal. Svanita la distorsione, la chitarra torna limpida e misticheggiante. Più coerentemente, il n. 4 è incentrato su arpeggi acustici in rilievo su un fondale di droni vischiosi e multiformi. Il n. 5 è il pezzo più accessibile agli stomaci meno forti, indugiando su sonorità più squisitamente shoegaze, su un ritmo lineare, su un riff stentoreo e relativamente melodico. Io credo di avere uno stomaco abbastanza forte, ma alla fine è il mio preferito.
Da tenere d'occhio, Ziolek. Potrebbe fare grandi cose in futuro.
Una scena molto sottovalutata.
RispondiEliminaCome la Cecoslovacchia. C'è dell'ottimo progressive sperimentale nascosto nei decenni Sessanta/Settanta.
Questo disco non nasce a caso, ha solide radici.
Più che sottovalutata, credo che abbia bisogno di maggior diffusione mediatica almeno per quanto riguarda i migliori. Come quella che ebbero i Rope una decina d'anni fa.
RispondiEliminaQuattro ascolti in due giorni e devo dire che mi piace molto. Una bella centrifuga di stili.
RispondiEliminaGrazie e buon anno
:)
Gli hai dato fiducia, hai fatto bene.
RispondiEliminaAnche a te.