So che è brutto da dire, ma negli ultimi 10 anni alcuni dei tanti, troppi dischi da solo di Keiji Haino sono stati così deludenti da sfiorare l'auto-parodia della leggenda che incarna.
Fattosta che invece ogni qualvolta decide di contornarsi di compagni meno (Fushitsusha) o più nuovi (nella fattispecie di Ambarchi e O'Rourke, non propriamente dei gregari), riesce sempre a compiere le acrobazie che ci piace più ascoltare da parte sua. Il super-trio ha già realizzato 4 dischi in 4 anni e sono tutti altamente consigliati.
Questo è un live registrato a Tokyo nel 2011 e giustifica la sua riuscita in un importante gioco delle parti: se come immagino non dev'esser facile supportare Haino, gli altri due si mettono semplicemente al suo servizio e così facendo diventano altrettanto protagonisti. L'australiano, che in gioventù si formò come batterista jazz e l'americano, in passato bassista per i Sonic Youth, formano un supporto ideale per le solite tortuose iperboli dell'eterno. E' un avant-rock cubista e spinosissimo quello che viene spiattellato senza remore al pubblico, che per quanto improvvisato trova sempre la sua dimensione senza mai perdere un obiettivo focale. Fra folate di rumore bianco, pause di quiete allucinata e torture giapponesi, sono 4 lunghe cavalcate di terrore e perdizione.
Non l'ho ascoltato, e già mi piace.
RispondiEliminaE dopo averlo ascoltato?
RispondiEliminaL'ho ascoltato una volta sola; mi sembra un grande album, Haino al meglio, psicopatico e arcano.
RispondiEliminaPS
Quando si apre il file RAR, nella cartella non rimane la prima traccia perché eccede i 260 caratteri.
Strano. A me non succede.
RispondiEliminaForse è un limite del mio PC.
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