A fine anni '90 i Necks si misero a fare qualche soundtracks. La loro capacità di creare visioni importanti era diventato di pubblico dominio anche fra gli addetti ai lavori del cinema, eppure The boys è stato l'unico lavoro ad essere pubblicato in separata sede. Il film è un drammatico australiano che in rete non si trova tradotto, ovviamente.
Una bella sfida per Abrahams, Buck e Swanton: mettere in discussione il loro sistema impro per sonorizzare immagini. In passato soltanto Next, a mio modo di vedere, era stato composto e preparato prima della registrazione. Così, smussati gli angoli e le iperboli, The boys mantiene intatto il loro approccio sonoro in una formula più contenuta. Ci sono 5 temi, come da manuale minimalisti ed abbastanza lunghi per renderli di fatto jams. Un paio sono fra i più memorabili del loro catalogo (e li ho scelti come suonerie del mio cellulare...), il che è tutto un dire. C'è persino l'inedita inclusione di un basso fuzzato.
E' ciò che consiglierei ad un novizio del trio delle meraviglie di Sidney.
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