Il secondo album degli scozzesi, un fermo immagine importante per gli sviluppi del dream-pop di cui furono fra i pionieri. Dopo il debutto, il bassista originale lasciò, così la Frazer e Guthrie si ritrovarono a dover far fronte alle promesse degli inizi senza un pezzo importante del loro assetto. Invece di sostituirlo, il chitarrista si caricò tutto sulle spalle e fece centro. Con l'impeccabile Frazer ancora impegnata a dipanare filastrocche e cercare di superare il modello Siouxsie, a cui era tecnicamente superiore, elaborò 10 pezzi che facevano da ponte perfetto fra la dark-wave e gli impasti zuccherosi che avrebbero contraddistinto i loro (scarsi, a mio avviso) dischi successivi. La progressione artistica è un concetto non negoziabile, certo; nelle sue pieghe più gotiche Head Over Heels resta un disco molto significativo della seconda ondata della wave britannica, nonchè apice dei Cocteau Twins.
venerdì 16 giugno 2017
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