Sulla scia del successo dei suoi primi 4 album, Will Oldham rimediò alla sua già proverbiale prolificità assemblando questa raccolta su Domino che comprendeva singoli sparsi ed una mezza dozzina fra live, inediti e versioni alternative. Oltre che una gradita compilazione per i fans, era anche il modo per chiudere un ciclo importante dato che si trattò dell'ultimo disco a nome Palace. Da lì in poi, infatti, sarebbe passato in modo irreversibile alla sigla Bonnie Prince Billy.
Sul contenuto, inevitabilmente disomogeneo ma inequivocabile; sono 15 tracce classiche del primo Billy, quello a mio parere più ispirato e spontaneo, l'alfiere del rinascimento folk nei fragorosi anni '90. In larga parte elettrico, Lost Blues annovera fra le perle più preziose del canzoniere: West Palm Beach, Gulf Shores, Ohio River Boat Song, Oh how I enjoy the light, Stable Will, una versione alternativa, quasi noise di Riding. Non lo ascoltavo da tanti anni e l'ho ritrovato fresco come allora.
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