venerdì 2 giugno 2017

Mark Eitzel ‎– Glory (2013)

Un attacco cardiaco ha rischiato di portarcelo via. Ma non sia mai. Passato il mezzo secolo di età e l'enorme spavento, Eitzel ha ritrovato una felice vena che ci auguriamo tramonti il più tardi possibile, d'altra parte abbiamo sempre bisogno dei suoi flussi di spleen. Dopo essere resuscitato con lo splendido Don't be a stranger, ha benevolmente bissato con il non inferiore Glory, rilasciato in un edizione ultra-limitata (soltanto 750 cd!) in un dichiarato tono minore: il sottotitolo recita Nuove Canzoni - Demos - Registrazioni casalinghe con amici.
Rispetto al precedente, è una raccolta dai toni più dimessi, quasi delicata; escludendo un paio di numeri che si ricollegano a The invisible man ed un altro che addirittura riporta ad antiche memorie AMC (memorabile il fragore psichedelico di Last ten years), è un pieno di umiltà ed intimismo in cui il pianoforte guida la maggior parte dei pezzi e l'inconfondibile trademark trionfa sempre.
Che il suo cuore resti agitato solo artisticamente.

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