Per niente facile orientarsi nell'universo Wire post-154. Se Newman andò abbastanza banalmente a suo nome, Lewis e Gilbert diedero la stura ad un fiume inarrestabile di musica per almeno 4/5 anni, pubblicando con ogni probabilità tutto ciò che registrarono. Sulla seconda puntata della List finirono così per ben due volte; dell'essenziale progetto Dome ho già scritto con entusiasmo, ed era una faccenda autoprodotta. Al contempo la 4AD li mise sotto contratto e nell'estate 1980 fecero uscire un mini, Like This For Ages, a nome Cupol. La title track, un flusso di coscienza diretto erede degli incubi angosciosi di 154. Furono i 20 minuti di Kluba Cupol a gettare la maschera: L&G si erano dati all'avanguardia pura, con un monolite altamente percussivo, fra industriale ed etnico, che di musicale ormai non aveva più nulla.
Fu con questo mini-shock che guadagnarono l'ingresso nella List. In autunno tornarono con l'LP 3R4, ma il monicker Cupol era già stato abbandonato in favore dei semplici nomi personali. L'impatto percussivo è svanito a discapito di un'ambient foschissima, nebbiosa, minimalista.
Nell'aprile 1981 tornano con un 7", Ends with the sea. Torna una vaga forma di struttura armonica, con delle chitarre, un canto vero e proprio, seppur sempre immerso in un contesto alieno.
Per Ivo l'esperimento fu sufficiente e non ci fu proseguimento nella collaborazione; sicuramente le vendite furono scarsine e le parti si salutarono. Nel 1988 la label comunque raggruppò tutti e tre i vinili in un cd antologico a nome 8 Time, che quindi divenne il prodotto più indicato a finire sulla list, perchè sicuramente più reperibile. Preso nel suo complesso, suona quindi piuttosto eterogeneo, ma meno datato di altre sperimentazioni coeve.
Fu con questo mini-shock che guadagnarono l'ingresso nella List. In autunno tornarono con l'LP 3R4, ma il monicker Cupol era già stato abbandonato in favore dei semplici nomi personali. L'impatto percussivo è svanito a discapito di un'ambient foschissima, nebbiosa, minimalista.
Nell'aprile 1981 tornano con un 7", Ends with the sea. Torna una vaga forma di struttura armonica, con delle chitarre, un canto vero e proprio, seppur sempre immerso in un contesto alieno.
Per Ivo l'esperimento fu sufficiente e non ci fu proseguimento nella collaborazione; sicuramente le vendite furono scarsine e le parti si salutarono. Nel 1988 la label comunque raggruppò tutti e tre i vinili in un cd antologico a nome 8 Time, che quindi divenne il prodotto più indicato a finire sulla list, perchè sicuramente più reperibile. Preso nel suo complesso, suona quindi piuttosto eterogeneo, ma meno datato di altre sperimentazioni coeve.
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