Non è stato soltanto a causa della loro formula incredibilmente complessa che i Cleric hanno impiegato 7 anni per dare un seguito al pauroso Regressions. Nel Settembre del 2010, durante il tour di promozione dell'album, subirono un furto della loro attrezzatura che li mise in ginocchio e li impossibilitò a lavorare per parecchio tempo. Non si diedero vinti comunque, e continuarono a concepire Retrocasual, che non attenua minimamente gli effetti dei loro sforzi titanici in tutti i sensi. Quindi, avant-metal labirintico, elaborato ancora una volta in un contesto di durata kilometrica che annienta i sensi e lascia tramortiti, con perizia impressionante. Rispetto al debutto, si può notare una maggiore inflessione jazz che affiora a più riprese, con l'ospitata di John Zorn nella traccia finale. Ecco stabilito quindi il parallelo più calzante per i Cleric: i suoi Naked City, negli anni '90, avevano già testato l'animale jazz-metal con una serie di prove annichilenti. I Cleric sono ancora qua, per rilanciare ed osare l'impossibile.
THE PINES OF ROME On All Fours 1999
22 minuti fa
Che legnate, che ci deve fare il Death Metal?
RispondiEliminaPerchè, esiste ancora?
RispondiEliminaProva a sentirti Gloire Éternelle dei
RispondiEliminaFirst Fragment dell' ormai passato 2021...
Poi mi dici se esiste un futuro per il Death.