giovedì 6 gennaio 2022

Boris - Dear (2017)


Dopo essermi esaltato per le loro prove sperimentali dei primi Duemila, ho continuato a seguire le gesta dei Boris più o meno sporadicamente, senza riuscire ad ascoltare tutta la discografia ma comunque senza mai riscontrare un disco che scendesse sotto la sufficienza, sempre all'insegna della loro schizofrenia incontrollabile nel saltare di palo in frasca. Dear, concepito come un addio allo scoccare del quarto di secolo di carriera, ha segnato un valido punto di ritorno alle sonorità più sludgy-melvinsiane, quelle dell'esordio Absolutego (citato anche nella track-listing), ma contenute in 11 pezzi fra i 5 ed i 12 minuti. 

Poco da dire, la freschezza che denotano dopo una vita, senza produrre novità di rilievo, resta il loro punto di forza. C'è energia, c'è pesantezza, c'è ispirazione melodica a profusione e la solita, indiscutibile professionalità da parte di chi, nel rispetto delle fonti originarie mai negate, ha costruito una carriera di assoluta onestà e con vette indimenticabili. Su Dear ad esempio, sta nei 12 minuti di Dystopia / Vanishing Point, un crescendo epic di classicissimo stampo borisiano.

Ah, la fine sembra non essere arrivata, perchè hanno continuato a pubblicare nel frattempo....

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