Il primo passo solista di JG, colonna sonora dell'omonimo documentario, contrassegnato da una sostanziale smania di strafare. Si era in un periodo delicato della storia dei Radiohead; terminato il contratto con la EMI, davanti a loro le incognite conseguenti all'autogestione dell'azienda, una probabile stasi creativa generale (che difatti sboccherà nella stanchezza di In Rainbows), tante cose. Il buon Jonny colse l'occasione per dimostrare al mondo le proprie velleità autoriali, dal momento che si intuiva fosse l'artefice di tante trovate stravaganti nei capitoli più creativi della saga. Bodysong strafà nel senso che è un esuberante catalogo di neo-classica, ambient, elettronica, free-jazz-rock, tante cose. Gli si può concedere la frammentarietà in virtù della natura sonorizzante; va ascoltato quasi come se fosse una compilation di artisti mediamente abbastanza talentuosi.
giovedì 28 aprile 2022
Jonny Greenwood – Bodysong (2003)
Etichette:
Art-Rock,
Soundtrack
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Another fine selection this month...many thanks.
RispondiElimina👍
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