lunedì 18 aprile 2022

Gnaw ‎– Cutting Pieces (2017)


Facile immaginare il motivo per cui occorrono 3/4/5 anni per ogni disco degli Gnaw di Alan Dubin: dallo scioglimento dei Khanate (2005/2006) al primo This Face, al secondo Horrible Chamber, al terzo Cutting Pieces, devono tutti esser stati delle faticacce immani, sia in termini di concezione che in termini di raduno degli elementi della line-up, che in quest'occasione risultano essere sei. In estrema sintesi, Cutting Pieces è un nuovo titanico sforzo di estendere ancor di più i limiti del post-metal, anche quando le composizioni sfiorano appena appena i canoni del doom (Septic e Wrong, due mazzate brutali per qualsiasi esponente del genere). Ma per la maggior parte del tempo, Dubin e co. indugiano sui lati più psicologicamente malsani e deviati di un mostro informe, che possiamo definire senza alcun dubbio il più nobile dell'avant-metal, un labirintico ed inestricabile percorso nell'ignoto, proseguimento sempre più spietatamente lucido dei due predecessori. Dove ci vuole portare Dubin probabilmente non lo sa neanche lui, ma l'esperienza è tutta da vivere, per chi ha budella forti e mente salda. Da non ascoltare al buio, però.

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