Per quanto sia un pezzo fondamentale della storia della musica in America e non solo, la dicotomia fra rock e tradizionalismo è un eterno dilemma nella carriera di Neil Young. Per quanto io ritenga Live Rust e Weld manifesti quasi scolpiti nella pietra del rock, altrettanto fatico ad apprezzare le svenevolezze di Harvest o similari. Forse Tonight's the night rappresenta questa dicotomia in maniera esemplare nel suo insieme, raggruppando più o meno equamente la divisione fra country-blues rilassati ed elettricità a passo marziale. Un disco in nome del dolore e dei lutti, ma che ad ascoltarlo sembra più il ritrovo informale di un gruppo di amici inebriati di tequila e rilassati, lasciati andare alla notte californiana. Situazione che poi non si discosta dalla realtà in cui venne realizzato, rimasto a decantare per un paio d'anni e poi rilasciato più per la sua unitarietà d'intenti che per l'esecuzione finita vera e propria. Questo è sempre stato NY: la sostanza ed il cuore prima della forma e della mente.
domenica 24 aprile 2022
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Grandissimo album, forse il suo migliore, ma tutta la cosiddetta "trilogia della morte", che si discosta molto da Harvest o Comes A Time, per dire, composta anche da Time Fades Away (album di inediti dal vivo!!!) & dal mitico On The Beach, è un tri-capolavoro perfetto. D'accordissimo con te su Live Rust & Weld, ma su diverse altre cose in generale. Un saluto da un tuo vecchio, assiduo lettore. Fantastico blog.
RispondiEliminaCaro vecchio assiduo lettore Anonimo, piacere mio di salutarti. Mi hai dato una dritta preziosa sui prossimi dischi di NY da approfondire, chissà quando.... Alla prossima 👍
RispondiEliminaUn abbraccio amico & grazie della cortese & veloce risposta!
RispondiElimina