Prima dell'iconica fase di Mekanik e Kohntarkosz, i Magma erano ancora un collettivo, nel senso che Vander non ne era l'unico compositore. Il doppio d'esordio del 1970, in prospettiva, era un po' acerbo, mentre su 1001° Centigrades la penso diversamente rispetto alle mie fonti critiche preferite. Il lato A occupato da Rïah Sahïltaahk, avventurosa suite di Vander, un salto nell'ignoto kobaiano, presagio di sceneggiate e cataclismi futuri, meravigliosamente orchestrata. Sul lato B; "Iss" Lanseï Doïa del pianista Cahen e Ki Ïahl Ö Lïahk del sassofonista Lasry, due fondatori del gruppo destinati di lì a poco ad abbandonare e lasciare il campo al dispotico batterista, almeno fino a quando salirà sull'astronave Jannik Top. Si tratta di due fascinosi ed articolati pezzi di jazz-rock con qualche reminescenza Soft Machine e la particolarità della presenza inquietante di Klaus Blasquiz, un tratteggio sicuramente inedito per il genere di allora. E' un disco all'ombra del futuro, ma superiore al predecessore.
sabato 30 aprile 2022
Magma – 1001° Centigrades (1971)
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