martedì 7 dicembre 2021

Von Lmo ‎– Tranceformer (Future Language 2.001) (2003)


Antologia redatta dalla spagnola Munster nel 2003, che si è occupata di recuperare un tesoretto niente male degli archivi di Frank Cavallo, un personaggio del quale ho già disquisito in un paio di occasioni. Trattasi di un doppio che include Future Language, l'album di debutto risalente al 1981, che in larga parte fu ripreso dopo ben 13 anni dalla Variant in Cosmic Interception. Poco altro da aggiungere, se non che le registrazioni lo-fi in prospettiva non rendono migliori le versioni originali, ma è un dettaglio tutto sommato trascurabile: irresistibile acid-punk fantascientifico suonato con furore iconoclastico.
Transformer invece recupera una decina di inediti e rarità assolute registrate in maniera precaria fra il 1978 ed il 1984, con ogni probabilità tutte in presa diretta; tutta roba che strameritava di uscire dai cassetti. Eccezionali in particolare We're not crazy, Transformer, Flying Saucer '88, Zivoid Is Cuming, Womb of eternity. In due parole, un suono anfetaminico che eredita le componenti più dure di Hawkwind, MC5, ma con quell'aggiunta cyberpunk che lo rendeva originalissimo. E con un frontman oggettivamente superbo e folle, dalla voce carismatica ed incontrollabile agli assoli sulfurei di una chitarra che in più di un tratto anticipa clamorosamente le scorribande yankee del noise-rock '80/'90.

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