mercoledì 2 novembre 2022

MX-80 Sound – Hougher House (2021)

 

La morte di Bruce Anderson nel gennaio scorso ha gettato un'ombra sinistra su Hougher House, nonchè lo sconforto (mio) per quella che presumo significhi la fine di questa band a dir poco storica. Davvero improbabile l'ipotesi che Stim e Sophiea proseguano la loro magnifica avventura senza questo fenomenale chitarrista che ha marchiato come una cometa l'espressione di una band criminalmente ignorata, e citata soltanto da pochi protagonisti di fama mondiale (Steve Albini su tutti, ma anche Sonic Youth e Swans).

A 6 anni da So Funny, un curioso episodio che indugiava su atmosferiche venature electro-pop, gli MX-80 (i 3 fondatori + il chitarrista collaboratore di lunga data Hrabetin + il figlio di Sophiea alla batteria) sono andati nella stratosfera con Hougher House, una suite di 38 minuti in due versioni: The Story, dominata da un monologo di Stim, e The Music, ovvero lo strumentale, un capolavoro sulfureo che suona come un lungo, tempestoso, requiem elettrico. Articolato su alcuni temi che si riprendono ciclicamente, è un immancabile showcase di un Anderson (senza però dimenticare il prezioso supporto delle altre due chitarre di Hrabetin e Stim) concentrato più sull'arpeggio e sugli accordi, limitandosi ad un paio di brevi assoli. 

E suona quasi come una metafora della vita, come fosse l'ultima, fulminea impennata vitale che precede la morte.

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