La morte di Bruce Anderson nel gennaio scorso ha gettato un'ombra sinistra su Hougher House, nonchè lo sconforto (mio) per quella che presumo significhi la fine di questa band a dir poco storica. Davvero improbabile l'ipotesi che Stim e Sophiea proseguano la loro magnifica avventura senza questo fenomenale chitarrista che ha marchiato come una cometa l'espressione di una band criminalmente ignorata, e citata soltanto da pochi protagonisti di fama mondiale (Steve Albini su tutti, ma anche Sonic Youth e Swans).
A 6 anni da So Funny, un curioso episodio che indugiava su atmosferiche venature electro-pop, gli MX-80 (i 3 fondatori + il chitarrista collaboratore di lunga data Hrabetin + il figlio di Sophiea alla batteria) sono andati nella stratosfera con Hougher House, una suite di 38 minuti in due versioni: The Story, dominata da un monologo di Stim, e The Music, ovvero lo strumentale, un capolavoro sulfureo che suona come un lungo, tempestoso, requiem elettrico. Articolato su alcuni temi che si riprendono ciclicamente, è un immancabile showcase di un Anderson (senza però dimenticare il prezioso supporto delle altre due chitarre di Hrabetin e Stim) concentrato più sull'arpeggio e sugli accordi, limitandosi ad un paio di brevi assoli.
E suona quasi come una metafora della vita, come fosse l'ultima, fulminea impennata vitale che precede la morte.
Grazie! MX80 stava facendo nuova musica prima della morte di Bruce. È quasi completo.
RispondiEliminaLo aspetto....Grazie a te per la notizia.
RispondiEliminahttps://youtu.be/YQWLcnUk_N0
RispondiEliminaGrazie
EliminaThank you!
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