Per quanto rappresenti un modello vintage nel suono e nello stile, MC è perfettamente in linea con i tempi e con i modi degli artisti più fieramente liberi da ogni condizionamento e dagli schemi del panorama musicale; la sua discografia Bandcamp lievita mese dopo mese ad un ritmo irrefrenabile, e la lista supera ormai le 150 unità. E' chiaro che pubblica qualsiasi cosa registri. Allora tanto vale, come regola comune, basarsi sulle uscite fisiche, perchè con ogni probabilità avranno come minimo una cura sopra la media di quelle solo digitali. Almeno, in teoria.
I know what the fight is segue di un anno il divino Honeymoons, ed indugia su quel modello a dispetto di una registrazione meno limpida: strutture pigre, l'illuminata chitarra dal sapore desertico, le minimali e strascicate nenie vocali, il supporto ritmico di qualcosa che somiglia ad un double bass e percussioni spartane, col santino degli ultimi Talk Talk sull'ampli ed il flusso di coscienza che scorre come acqua fresca, senza alcun limite che non sia il proprio animo e la propria dimensione.
Il disco ha 7 tracce, non molto dissimili fra di loro, alcune terminano in fade out perchè potrebbero non avere fine. Il consiglio, se ci si vuole avvicinare al mondo di Matt Christensen, è di lasciarsi andare completamente e di prenderlo quasi come un sottofondo. E' fra i più immacolati e polverosi allo stesso tempo che possano capitarci fra le orecchie.
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