mercoledì 14 dicembre 2022

Coconuts - 2 (2022)

Senza alcun presagio, senza alcuna attesa, ecco riemergere dalla nebbia neyworkese i fantasmatici Coconuts su Bandcamp con il laconico 2, a ben 12 anni di distanza da quell'omonimo che mi aveva fatto saltare sulla sedia. Più volte, durante questa dozzina, mi ero chiesto che fine avessero fatto; più volte avevo riascoltato quel disco ed avevo concluso che no, non poteva esserci un seguito e pertanto era giusto che fosse finita lì. Invece rieccoli con un'altra mezz'ora del loro vagabondaggio zombie e di arrendevoli litanie acide, senza alcuna nota informativa se non le indicazioni tecniche di registrazione.

Il contenuto fa salire un chiaro sospetto: che la provenienza sia la stessa di Untitled. Stesso suono puntuto ed ispido di chitarra, stesso suono pastoso del basso, stessa ottundenza delle percussioni, stessa voce catatonica. Difficile pensare che siano riusciti a replicare esattamente tutti questi elementi con tale fedeltà, anche se non ho le competenze tecniche per affermarlo scientemente. Un'altra ipotesi che lo suffragherebbe è quella del buon senso: forse sarebbe stato un po' troppo, pubblicare oltre un'ora di questi mattoni in una botta sola, e così si decise di spezzarla in due, soltanto che Untitled ebbe un riscontro così risibile che Evans, Redaelli e Mitha si sciolsero e lasciarono 2 in un cassetto. Fanta-musica, di quella che mi piace tanto fare. 

Comunque sia andata, è stato giusto diseppellire queste 5 tracce. I Coconuts sono (erano?) un'espressione unica, inaudita ed incompromissoria dei nostri giorni, e probabilmente resteranno del tutto incompresi e non replicabili da nessun'altro. Io continuerò a stimarli e, ogni tanto, lasciarmi andare all'abbandono acido delle loro zombie-ballads.


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