giovedì 8 dicembre 2022

Current 93 – If A City Is Set Upon A Hill (2022)


Il ritorno a 4 anni di distanza da The light is leaving us all, inframezzato dai soliti capitoletti più o meno minori e sperimentali, che a sua volta era stato preceduto da I am the last of all the field, inframezzato a sua volta dai soliti capitoletti minori e sperimentali. Forse non riuscirò mai ad analizzare a fondo la discografia di David Tibet come essa meriterebbe, ma sono sicuro che concetti come la ciclicità e la ricorrenza sono di grande impatto e rilievo. If a city is set upon a hill intanto se ne sta lì estatico e bucolico a confermare che C93 sta continuando ad invecchiare bene, benissimo, e sforna dischi a fuoco, omogenei e preziosi. Squadra che convince si cambia pochissimo: ancora dentro il raffinato pianista Van Houdt, il chitarrista Roberts, il polistrumentista Liles, il ghirondista Brown, la violinista Boada. Di nuovo nessuna percussione, si lavora più per sottrazioni, si costruiscono docili e fragili impalcature, il focus è questa forma immortale di art-folk da camera che Tibet evolve ormai da tanti anni, il risultato finale è sempre subordinato ai collaboratori di turno e l'eccellenza è servita e perseverata. If A City...., Clouds At Teatime e ...Is set upon a hill, gli estremi ed il centro esatto della scaletta gli episodi da incorniciare. Ecco un altro concetto che scommetterei essere cruciale: la simmetria. Lunga vecchiaia a Tibet.

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