lunedì 29 dicembre 2014

Stara Rzeka - Cień chmury nad ukrytym polem (2013)

Chissà, forse la Polonia è destinata a diventare una delle next big scenes della musica totale dei nostri giorni. Non ho una cognizione precisa del movimento, ma se un personaggio come Kuba Ziolek ne emerge così timidamente (via Bandcamp, come percorso obbligato per farsi un attimo conoscere) allora può darsi che qualcosa di notevole vi sia nascosto. Questo Cien... svela un artista a tutto tondo e dalla fortissima personalità. I riferimenti sono tanti e stratificati: fingerpicking, psichedelia teutonica, chitarrismo ambientale, drone-gaze ed altro. Ma ciò che sulle prime sembra un accozzaglia di stili apparentemente buttati a casaccio, dal terzo ascolto in poi rivela uno scrigno magico di sorprese che non finisce mai di stupire, come una caccia al tesoro che termina con la trasfigurazione della cover di My own child di Nico, 12 minuti in cui la tedesca viene fatta cozzare prima con i Sunn O))) e poi con i Tangerine Dream.
Prima di questo, i 5 pezzi autografi che di fatto scolpiscono uno stile amorfo quanto avvincente. I titoli sono in polacco e non sto neanche a fare copia ed incolla, tanto sono incomprensibili. Il n. 1 annovera nell'ordine: un quieto fingerpicking pastorale, un frenetico beat sintetico con folate di tastiere galattiche, un granitico riff noise-rock. Il n. 2 inizia con un'orrorifica sfuriata black-metal (quasi uno Gnaw Their Tongues dei poveri) che va a dissolversi in una evocativa e splendida cantilena folk, mentre il tappeto di tastiere avvolge e mette tutti d'accordo. Temporaneamente.
Il n. 3 è una composizione simmetrica che parte con una folata notturna tipo corrieri cosmici che si ingrossa fino a quando entra la mannaia drone-metal. Svanita la distorsione, la chitarra torna limpida e misticheggiante. Più coerentemente, il n. 4 è incentrato su arpeggi acustici in rilievo su un fondale di droni vischiosi e multiformi. Il n. 5 è il pezzo più accessibile agli stomaci meno forti, indugiando su sonorità più squisitamente shoegaze, su un ritmo lineare, su un riff stentoreo e relativamente melodico. Io credo di avere uno stomaco abbastanza forte, ma alla fine è il mio preferito.
Da tenere d'occhio, Ziolek. Potrebbe fare grandi cose in futuro.


venerdì 26 dicembre 2014

John Carpenter - The Fog soundtrack (1980 - Expanded 2012)

L'ascolto (quasi casuale, non ricordo neanche dove ne ho letto la recensione) di questa soundtrack mi ha fatto riflettere sul concetto di horror: sono facilmente impressionabile e per nulla appassionato di tal cinema, quindi ho visto pochissimi film. Ma quanta della musica che amo ed ascolto si potrebbe catalogare come orrorifica? Una pila alta un grattacielo, forse.
Ovviamente non ho mai visto The fog, e forse di Carpenter un paio di pellicole in tutto. Ma passando in rassegna la soundtrack, mi sono emozionato: alcune tracce comparivano sulle mie Mental hours di Planet Rock, e quindi erano installate da 20 anni nella mia psiche sonora.
A parte questo, c'è sempre il solito contesto funzionale ad una pellicola. Carpenter aveva studiato musica in giovane età e verso i 20 anni aveva addirittura una sua rock band in cui cantava e suonava il basso, per cui da vero accentratore riteneva di dover sonorizzare i suoi film in solitudine quasi perfetta. Così il main theme del precedente Halloween divenne una sigla capace di catturare l'attenzione, con quella sua urgenza dispari in stile Profondo rosso. Con The fog il regista replicava tramite le stesse componenti: frasi semplici e stentoree di piano, raddoppi di synth, effetti elettronici raggelanti e nient'altro. Il tutto ovviamente sempre dai toni molto minacciosi e cupi.
Questa ristampa del 2012 rilancia il piatto con un disco doppio: sul primo la riproposta dell'originale (che fra l'altro venne pubblicata in proprio soltanto 4 anni dopo), sul secondo un integrazione di ciò che forse erano soltanto demo, vista la differenza in sede di equalizzazione, o pieces scartate dalla stesura definitiva.
Questa sonorizzazione, oggi 2014 quasi 15, non fa paura neanche ai bambini. Ma la si ascolti, se possibile, slegata da ogni contesto; come un flusso in cui si intercalano 3-4 temi di una semplicità esemplare e senza pressochè artifizi. Nessun altro musicista a tempo pieno (più o meno ambient, ma neanche un librarysta) dell'epoca probabilmente lo avrebbe mai concepito; forse qualcuno ne avrebbe tratto idee per 3-4 pezzi, ma nessuno avrebbe perseverato diabolicamente come fece Carpenter. E come nella migliore library, il risultato finale era così alto che se ne stava in piedi bel bello da solo. Altrimenti non credo che nessuno l'avrebbe ristampato dopo 30 anni.
Da citare fra gli estratti sicuramente il main theme, Antonio Bay, The fog rolls in, Blake in the sanctuary.

martedì 23 dicembre 2014

Stranger By Starlight - Chalk White Nigths (2013)

Non è che Eugene Robinson si conceda a chicchessia. Le ormai numerose collaborazioni che ha posto in essere negli ultimi anni (ultima temporalmente è quella con gli Zu) sono sempre state ben calibrate: il suo recitato vs. musicisti dalla forte personalità e di relativa popolarità, volti a ricreare ambientazioni vestibili del suo crudo e psicologico interloquire.
Ma la volta in cui si concede ad un'emerito sconosciuto, il grande nero ripone la penna con cui firma a nome proprio ed insieme danno un nome d'arte al progetto.
Le 5 notti bianco gesso sono messe in musica da tal Anthony Saggers, attivo da qualche anno come Stray Ghost (per me buio assoluto, devo rimediare, in carniere anche due passaggi su DeadPilot Records). Sono 5 temi di sottofondo, della media di 8 minuti di durata, che vertono sempre sullo stesso giro che si ripropone ossessivo. Sulla carta uno si potrebbe aspettare una noia esagerata, in realtà c'è solo da ammettere che Saggers qui si rivela un signor arrangiatore, eclettico e immerso in tante aree temporali molto diverse fra loro.
Perchè le 5 notti sono ognuna di colore diverso, sono sempre sfumature di buio ma accendono i riflettori a causa della loro bellezza minimalista. Il lamento ubriaco di una chitarra si agita sotto un tappeto di organi e uno scabro battito percussivo, per The nights of no sleep. Robinson propone sermoni meno agitati del solito, a tratti sembra quasi un debosciato. Beautiful boy with a stone lancia l'aspetto vintagistico con gli organi vibranti in primo piano ed una ritmica di stampo jazzistico seppur lineare. Non si fa mancare il pezzo drone, Saggers: An organist è un'unica tonica, prima levitata dalle tastiere e poi dalla chitarra, distorta ma in modalità controllata.
The last days of the sinner rappresenta il climax emotivo, se di emotività si può parlare in un disco che sembra comunicare desolazione e rassegnazione a chissà quale male: 6 note di piano che si ripetono all'infinito mentre attorno tutto si stratifica, Robinson per un attimo perde le staffe ma poi si perde, il riverbero viene inghiottito da una nebbia impenetrabile. Splendida.
A black cat chiude con quello che potrebbe anche essere riconducibile a quanto realizza Robinson col compare Wenner in acustico trasfigurata in un tremolio quasi celestiale.
E dopo quelle in bianco, chissà che non ritornino con altre notti.

sabato 20 dicembre 2014

Grails - Deep Politics (2011)

Avevo lasciato i Grails in un relativo oblio, dopo averli battezzati come "bravi, ma non sfruttano le loro potenzialità e sbrodolano eccessivamente". Così l'ascolto di Deep Politics, giunto in grave ritardo proprio per questo motivo, mi ha fatto saltare sulla sedia; un disco dalla bellezza mozzafiato, in cui finalmente i componenti si sono messi lì, concentrati, focalizzati ed omogenei, ed hanno dato vita ad un flusso musicale compiuto. E finalmente le loro qualità di arrangiatori ne sono uscite alla grande.
Lo spettro sonoro è di un'ampiezza disarmante, come sempre. Stupisce, come valore aggiunto rispetto al passato, uno spiccato morriconesimo che dilaga nelle tracce migliori: All the colors of the dark, il capolavoro, è una minisuite di 4 minuti che passa da un pianismo ipnotico ad un estasiata contemplazione in cui la chitarra snocciola un giro semplice ed epico, al finale corale e tempestoso. Si potrebbe quasi dire che è prog, ma io in merito mi asterrei e farei parlare il disco.
L'accorato sinfonismo della title-track rievoca l'Ennio Nazionale nelle sue fasi più pastorali e malinconiche, non fosse per la batteria di Amos che non perde mai occasione per rivelarsi drummer eclettico e versatile, ottimo per tutte le stagioni. I led three lives, 9 minuti, cita espressamente la chitarra affilata di Alessandroni sia col timbro che in progressione, ma sotto sotto c'è sempre l'orchestrazione Grails in azione con tutto il suo bagaglio di attualità: basso sintetizzato in propulsione, synth ed effetti elettronici inquietanti, esplosioni vulcaniche.
Sono tanti i nomi che vengono in mente, eppure qui la personalità si taglia col coltello: nell'iniziale Future Primitive lo strumming resta quasi sott'acqua, minaccioso, mentre un violino intona una danza a metà fra balcani e medio oriente. Quando le sei corde emergono fiorisce il caleidoscopio sonico in tutta la sua fragranza, qui finalmente benedetto da un songwriting ispiratissimo.
Nel resto del disco si viaggia ancora per altri mari; i caracollanti riff elettro-acustici di Almost grew my hair, la stasi ambient-rock di Deep snow, il downtempo per flautino solista Corridor of power, ed ancora sinfonismi sinistri con Daughter of Bilitis.
Niente punti deboli, nessun momento di stanca: alla soglia del decennio di attività i Grails sono riusciti a realizzare il loro meglio e potrebbero diventare un caso in cui la maturità supera la giovinezza, in termini di creatività.  
Sempre che ritornino.

mercoledì 17 dicembre 2014

2013

Ho ascoltato troppi pochi dischi del 2013, e probabilmente il mio dell'anno non l'ho ancora intercettato. Pertanto, citerei questi finora apprezzati in ordine alfabetico, senza stilare una graduatoria:
Bachi da pietra - Quintale / Mark Kozelek & Destershore - Mark Kozelek & Destershore / Disappears - Era / Flaming lips - The Terror / Fushitsusha - Namaewo Tsukenaide……/ Great saunites - The ivy / Haxan cloak - Excavation / Implodes - Recurring dream / Lucky pierre - The Island Come True / Miranda - Asylum-brain check after dinner / Mogwai - Les Revenants soundtrack / Necks - Open / Polvo - Siberia / Stranger - Watching Dead Empires in Decay / Stranger by starlight - Chalk White Nights.

Misc
Chrome - Half Machine From The Sun (The Lost Chrome Tracks from '79-'80)

E con questo è tutto, la serie a puntate si conclude qui.

martedì 16 dicembre 2014

2012

1) Jodis - Black Curtain
2) Godspeed you black emperor! - 'Allelujah! Don't Bend! Ascend!
3) Dark dark dark - Who Needs Who
4) Mount eerie - Clear Moon
5) Cloud nothings - Attack On Memory
6) Stian Westerhus - The Matriarch and the Wrong Kind of Flowers
7) Om - Advaitic Songs
8) Father Murphy - Anyway Your Children Will Deny It
9) Keiji haino, Jim o'rourke e Oren Ambarchi -  Imikuzushi
10) Peter Hammill - Consequences
11) Seirom - 1973
12) Belbury Poly - The Belbury Tales
13) Sun araw - The Inner Treaty
14) Kukan gendai - 2
15) Caretaker - Patience (After Sebald)
16) Slaves - Spirits of the sun
17) Abu Lahab - Humid limbs of the torn beadsman
18) A place to bury strangers - Worship
19) Sutekh hexen - Behind The Throne
20) Oren Ambarchi - Audience of One
21) Andy Stott - Luxury Problems
22) Heroin in tahiti - Death Surf
23) Mark Eitzel - Don't Be A Stranger
24) Umberto maria Giardini - La dieta dell'imperatrice
25) Hermetic Brotherhood of lux-or - Ethnographies Vol. 2
26) Sun kil moon - Among the Leaves


Man mano che ci si avvicina al presente, le classifiche si fanno più sfumate ed incerte. Difficile, molto improbabile però che per il 2012 riesca ancora a trovare qualcosa di più avvolgente ed emozionante di Black Curtain. Un passo avanti notabile rispetto al giù autorevolissimo primo capitolo del 2009, ed anche se la vena di questa formula si fosse inaridita e non ci fosse seguito, pazienza. Abbiamo già goduto.
Il clamoroso ritorno dei Godspeed è una lezione dura impartita a tutti (i pur bravi) giovincelli che si erano cimentati con l'epic-instru durante il lungo iato dei canadesi. Un bel bagno di umiltà da parte di Dark Dark Dark e Mount Eerie rende l'annata più incline all'introspezione piuttosto che ai massimalismi. Basti pensare anche alla svolta sempre più mistica degli Om, o al ritorno del vecchio leone psicanalitico PH a stati di forma clamorosi. Ben 4 entità italiche stanno a segnalare un ottimo momento creativo nello stivale.

Misc
Franco Falsini - Cold Nose [1975]
Can - The Lost Tapes (3 cd)
Codeine - When I See the Sun (3 CD)
Peter Hammill - Pno Gtr Vox Box (7 CD)
William Basinski - The Disintegration Loops


lunedì 15 dicembre 2014

2011

1) Caretaker - An Empty Bliss Beyond This World
2) True widow - As High As the Highest Heavens…
3) Implodes - Black Earth
4) Battles - Gloss Drop
5) Grails - Deep Politics 
6) Jesu - Ascension
7) Leyland Kirby - Eager To Tear Apart The Stars
8) Gnaw their tongues - Per Flagellum Sanguemque Tenebras Veneramus 
9) Grouper - A I A - Dream Loss / Alien Observer
10) Necks - Mindset
11) Aethenor - En Form For Blå
12) Demdike stare - Tryptych
13) Wu lyf - Go Tell Fire to The Mountain
14) Yamantaka & sonic eye - YT -- ST
15) Great saunites - Delay Jesus '68
16) Unmade bed - Mornaite Muntide
17) Peaking lights - 936
18) Sunn O))) & Nurse with wound - The Iron Soul Of Nothing
19) Explosions in the sky - Take Care, Take Care, Take Care
20) Barn owl - Lost in the Glare
21) Tim Hecker - Ravedeath, 1972
22) Pj Harvey - Let England Shake
23) Dead Rider - The Raw Dents
24) Locrian - The Clearing
25) Stare Case - Lose Today
26) Earth - Angels Of Darkness, Demons Of Light I

E' decisamente l'anno di Leyland Kirby: con due titoli nella top ten, l'inglese esportato a Berlino regala emozioni a profusione, vincendo la classifica con l'immagignifico Caretaker: opinione condivisa peraltro con Valerio Mattioli, il mio faro di riferimento principale degli ultimi anni. Sorprendono True Widow e Implodes, con degli omogenei revival di correnti passate riviste sotto un ottica molto, molto personale. Conferme importanti e valorose di Battles, Jesu e Necks (eterni). Ma anche sul fronte del nuovo nudo e crudo ci sono perle di assoluto peso, ed in tutte le direzioni, dalle durezze ai melodisti.

Misc
Supreme Dicks - Breathing and Not Breathing (4 CD)
Can - Tago Mago [40th Anniversary Edition]
David Sylvian - Died In The Wool (Manafon Variations)
Richard Skelton - Aeolian - The Complete Landings

domenica 14 dicembre 2014

2010

1) 3/4hadbeeneliminated - Oblivion
2) Barn owl - Ancestral Star
3) Gnaw their tongues - L'arrivée de la terne mort triomphante
4) Coconuts - Coconuts
5) Planning for burial - Leaving
6) Samuel Katarro - The Halfduck Mystery
7) Richard A Ingram - Consolamentum
8) Joanna Newsom - Have One On Me
9) Blue Water White Death - Blue Water White Death
10) Seijaku - You Should Prepare To Survive Through Even Anything Happens
11) Deerhunter - Halcyon Digest
12) Yellow Swans - Going Places
13) Red sparowes - The Fear Is Excruciating, But Therein Lies the Answer
14) Ensemble economique - Standing Still, Facing Forward / Psychical
15) Locrian - The Crystal World
16) Sun kil moon - Admiral Fell Promises
17) Irata - Irata
18) Disappears - Lux
19) Current 93 - Haunted Waves, Moving Graves
20) Sun araw - On Patrol
21) Eluvium - Similes
22) Beach house - Teen Dream
23) Fausto Rossi - Below the line
24) Maquiladora - Wirikuta
25) Carta - An index of birds
26) Slaves - Ocean on Ocean


Annata più che eccellente, quasi da non sapermi raccapezzare nel decidere i primi posti. Dopo lunga riflessione, vincono i nostrani (seppur trapiantati all'estero) 3/4HBE con lo sconvolgente, e purtroppo ultimo, Oblivion, un'escursione sensoriale da capogiro. Ulteriore riflessione di circostanza: trattasi (a parte Pilia) di cervelli in fuga, di artisti che si sono smarcati da certo provincialismo imperante nel paese e sono diventati cittadini europei a tutti gli effetti.
I 3-4 dischi successivi, in altre annate probabilmente avrebbero vinto; qui invece c'è una bella ammucchiata di disconi attuali, di contaminazioni e arte pura. Ce n'è per tanti gusti, anche nel proseguio della graduatoria. Sorprendono il talento visionario del giovane cantautore toscano Samuel Katarro, il tocco indefinibile di Ingram, lo spin-off BWWD che sembra quasi una casualità, il ritorno di Keiji Haino ad una sorta di death-blues.


Misc
Mogwai - Special Moves Plus Bonus Tracks (Live)
Piero Ciampi - Le Canzoni E Le Sue Storie
Locanda delle fate - The Missing Fireflies

sabato 13 dicembre 2014

2009

1) Om - God Is Good
2) Leyland Kirby - Sadly, The Future Is No Longer What It Was
3) Jodis - Secret House
5) Polvo - In Prism
6) Richard Skelton - Landings
7) Gnaw their tongues - To Rend Each Other Like Wild Beasts….
8) Message to bears - Departures
9) Gnaw - This Face
10) Flaming lips - Embryonic
11) Necks - Silverwater
12) Khanate - Clean Hands Go Foul
13) D rider - Mother of Curses
14) David Sylvian - Manafon
15) Pontiak - Maker / Sea Voids
16) Sunn O))) - Monoliths & Dimensions
17) Dead letters spell out dead words - Lost In Reflections
18) Elegi - Varde
19) Jesu - Infinity
20) A broken consort - Crow Autumn Part Two
21) Giardini di miro' - Il fuoco
22) Ben frost - By The Throat
23) Barzin - Notes To An Absent Lover
24) Super minerals - Multitudes
25) Church - Untitled #23

Si scrive Om ma si pronuncia Oṃ. La svolta religiosa di Cisneros lo riporta al disco dell'anno, un decennio dopo Dopesmoker. I fumi di THC si sono un po' diradati o forse per conseguenza Dio gli è apparso. Sono molto contento di ciò.
Kirby comincia a fare davvero sul serio; è esagerato, non si dà un limite, è ultraterreno. Ed ancora misticismo dal retaggio pesante per i Jodis, supergruppo che riunisce ex di Isis e Khanate sotto la stessa volta celeste, sopra terra di qualche metro. Poco più giù, un altro ex-Khanate decide di non mollare l'accetta, cambia soltanto zona e mastica duro.
Il disco peso di Tibet ne rilancia un immagine forse ammorbidita da troppi dischi folk. Il ritorno dei Polvo è qualcosa di troppo irresistibile per non innamorarsene.
Skelton e MTB rappresentano la versione incolta della musica folk da camera; inconsapevolezza ed ispirazione sono la base per le loro piccole meraviglie. Gnaw Their Tongues è una delle massime innovazioni, ma saprà fare di meglio di questo episodio. L'inatteso ritorno dei Flaming Lips a nuova giovinezza conferma una delle mie teorie: a volte stare su major, se si resta concentrati ed umili, può aiutare veramente tanto.

Misc
Van der graaf generator - Live at the Paradiso
Trans Am - What Day Is It Tonight (Trans Am Live 1993-2008)
Family - BBC Radio Volume 3 1970
Loop - The world in Your Eyes (RMS Expanded)

venerdì 12 dicembre 2014

2008

1) Have a nice life - Deathconsciousness
2) Beach house - Devotion
3) Helios - Caesura
4) Drunkdriver - Born Pregnant
5) Journey To Ixtlan - Journey To Ixtlan
6) Bachi da pietra - Tarlo Terzo
7) Volcano! - Paperwork
8) Father murphy - ... And He Told Us To Turn to the Sun
9) Library tapes - A Summer Beneath The Trees
10) Sun araw - The Phynx / Beach Head
11) Deerhunter - Microcastle & Weird Era Continued
12) Fuck buttons - Street Horrrsing
13) Usa is a monster - Space Programs
14) True Widow - True Widow
15) Xela - In Bocca Al Lupo
16) Imaad Wasif & two part beast - Strange Hexes
17) Earth - The Bees Made Honey In The Lion's Skull
18) Raccoo-oo-oon - Raccoo-oo-oon
19) Li jianhong - Sang Sheng Shi
20) Guapo - Elixirs
21) Aufgehoben - Khora
22) Super minerals - The Pelagics
23) Gregor samsa - Rest
24) Neil on impression - L'Oceano Delle Onde Che Restano Onde Per Sempre
25) Aidan Baker & Tim Hecker - Fantasma Parastasie
26) Grouper - Dragging a Dead Deer Up a Hill
27) No age - Nouns

Si dice che se un disco dell'anno ha forti riferimenti, richiami al passato remoto, è un indice di cattivo stato di salute della musica. Io questo non credo: ogni epoca ha i suoi giovani con le proprie scelleratezze, le follie e la voglia di rischiare, di azzardare con l'incoscenza propria dell'età. I tempi cambiano velocissimamente e trovo che sia eccitante andare a rovistare per trovare qualcosa da amare, incondizionatamente.
Così, gli HANL hanno composto questo (l'hanno chiamato) kolossal gotico che non ammette repliche, nè da loro nè da altri. Spuntano fuori dal nulla i Beach House che, sì, anche loro così passatisti ma così personali e passionali, da brividi. Helios si conferma ai livelli precedenti. I Drunkdriver spingono forte il pedale del noise-rock più lercio. Journey To Ixtlan sono la classica meteora del vessillo psichedelico senza tempo.
Grande Italia con i soliti Bachi e gli apripista della nuova scena occulta, quei Father Murphy che forse un po' di mondo ci invidia.

Misc
Vss - Nervous circuits + The skin of tiny teeth
Idaho - The Forbidden EP & Alas - Special Edition
Om - Live At Jerusalem

giovedì 11 dicembre 2014

2007

1) Oxbow - The narcotic story
2) Battles - Mirrored
3) Pj Harvey - White Chalk
4) Angelic Process - Weighing Souls With Sand
5) Explosions in the sky - All Of A Sudden I Miss Everyone
6) Blues control - Blues control
7) Asbestoscape - Asbestoscape
8) Pissed jeans - Hope For Men
9) Stateless - Stateless
10) Ulver - Shadows Of The Sun
11) Nadja - Thaumogenesis
12) Jesu - Conqueror
13) Blonde Redhead - 23
14) National - Boxer
15) Elegi - Sistereis
16) Eluvium - Copia
17) Le luci della centrale elettrica - Le luci della centrale elettrica
18) Om - Pilgrimage
19) William Basinski - El Camino Real
20) Carta - The Glass Bottom Boat
21) Crescent - Little Waves
22) Library tapes - Höstluft
23) Talibam! - Ordination of the Globetrotting Conscripts
24) Racco-oo-oon - Behold Secret Kingdom

Più che un premio onorario alla carriera, Narcotic story rappresenta il miglior punto di fusione fra i vari aspetti che hanno caratterizzato gli Oxbow negli anni. Se ci penso bene, è rimasto l'ultimo vero album di Wenner & co., perchè ciò che è uscito dopo sono state solo collaborazioni, mezzi dischi e mezzi live. Li attendo al varco.
Il grande ritorno di Ian Williams e John Stanier acquisiva valore grazie a due collaboratori sconosciuti ma di spessore enorme. E la formula era immancabilmente nuova. Polly Jean rilasciava il disco più struggente della carriera, generalmente incompreso.
In graduatoria compaiono per la prima volta due titoli di eccellenza di drone-shoegaze-metal, Angelic Process e Nadja, ad inaugurare un filone genericamente poco considerato. Un paio di anomalie spostate (Asbestoscape e Blues Control) impreziosiscono la top ten di stranezza, che ci sta sempre bene. Ma anche a livello melodico escono cose rilevantissime (Stateless e Ulver).

Misc
Karate - 595 (Live)
Oxbow - Love's Holiday Orchestra
Tenhi - Folk Aesthetic (1996-2006-3CD)

mercoledì 10 dicembre 2014

2006

1) Rope - Heresy, and then nothing but tears
2) Tenhi - Maaäet
3) Helios - Eingya
4) Liars - Drum's Not Dead
5) Red sparowes - Every Red Heart Shines Toward The Red Sun
6) Usa is a monster - Sunset At The End Of The Industrial Age
7) V-Vm - White Death
8) Barzin - My Life In Rooms
9) Black heart procession - The spell
10) Shit and shine - Jealous of Shit and Shine
11) Built to spill - You In Reverse
12) Leafcutter john - The Forest and The Sea
13) Aufgehoben - Messidor
14) Volcano the bear - Classic Erasmus Fusion
15) Thom yorke - The Eraser
16) Om - Conference Of The Birds
17) Clogs - Lantern
18) Subaudition - The scope
19) Tartufi - Us Upon Buildings Upon Us
20) If these trees could talk - If These Trees Could Talk
21) Moltheni - Toilette Memoria
22) Oneida - Happy New Year
23) Gregor samsa - 55.12
24) Necks - Chemist
25) Joanna newsom - Ys
26) You may die in the desert - Bears in the Yukon

Grande, grandissima annata. I primi 10 posti sono formati da dischi che rappresentano il top di ciascun gruppo/artista/sigla: a 8 anni di distanza si riesce già a vedere con una certa lucidità e posso affermare che sì, anche nei bistrattati anni zero in musica si sono fatte grandi cose. Come era già successo nel 2002, Rope e Tenhi si affermano come realtà extra-circuito di statura mondiale.
Keith Kenniff si scopre cantautore ambientale di finissimo cesello, i Liars sbancano le classifiche di fine anno (a ragione, una volta tanto), Red Sparowes e UIAM rilanciano e confermano la forma smagliante.
Kirby si lascia alle spalle il terrorismo del primo V/V-m e levita, sorprendentemente, Barzin si afferma come sensibilissimo performer folk dei giorni nostri.
E l'Inghilterra è ancora spaventosamente indietro.

Misc
Oxbow - Love that's last
BorisDronevil Final (Combined Cd1-Cd2)
Pj Harvey - The Peel Sessions (1991-2004)

martedì 9 dicembre 2014

2005

1) Khanate - Capture & Release
2) Jesu - Jesu
3) Usa is a monster - Wohaw
4) Red sparowes - At The Soundless Dawn
5) Hood - Outside closer
6) Pinetop seven - The Night's Bloom
7) Mars volta - Frances the Mute
8) Dead meadow - Feathers
9) Coptic Light - Coptic Light
10) National - Alligator
11) Xiu xiu - La Foret
12) Rollerball - Catholic Paws Catholic Pause
13) Orthrelm - OV
14) Earth - Hex Or Printing In The Infernal Method
15) Oneida - The wedding
16) Black dice - Broken ear record
17) Arab strap - The last romance
18) Lightning bolt - Hypermagic Mountain
19) Eluvium - Talk Amongst The Trees
20) Om - Variations On A Theme
21) Bachi da pietra - Tornare Nella Terra
22) William basinski - The Garden Of Brokenness
23) Sunn o))) - Black one
24) Lucky pierre - Touchpool
25) Pissed jeans - Shallow
26) Offlaga disco pax - Socialismo tascabile (Prove tecniche di trasmissione)
27) Guapo - Black Oni
28) Van der graaf generator - Present
29) God Is An Astronaut - All is violent all is bright
30) Fiery furnaces - Rehearsing My Choir

Un trionfo di post-durezza. I Khanate raggiungono il punto di non ritorno dell'ultra-doom sperimentale, i Jesu compaiono con la loro formula incantata di granito e fruttosio. Gli UIAM s'infuriano seriamente contro la gestione Bush e fanno sfracelli.
Più giù, impressionano anche se con meno impatto Orthrelm, Earth e Sunn O))). Probabilmente sono stati i derivati del metallo ad avere una maggiore evoluzione rispetto alle altre tendenze, durante il decennio zero.
Per il resto, si agitano con sicurezza gli ultimi residui del post-rock emotivo (Red Sparowes), dell'ambient-rock (Hood), neo-tradizionalisti anomali (Pinetop Seven), prog-cross-overisti indemoniati (Mars Volta) e molto altro. Qualcosa di pregevole accade anche nella nostra Italietta all'epoca depredata.

Misc
Khanate - It's Cold When Birds Fall From The Sky (Live)
Mogwai - Government Commissions (BBC Sessions 1996-2003)
American Music Club - A Toast to you (Live in Pittsburgh 10-11-2004)


lunedì 8 dicembre 2014

2004

1) Guapo - Five Suns
2) Isis - Panopticon
3) Liars - They were wrong so we drowned
4) Pj Harvey - Uh Huh Her
5) Jesu - Heart Ache
6) Sophia - People are like seasons
7) Shit and shine - You're Lucky to Have Friends Like Us
8) Pan•american - Quiet City
9) Piano magic - The Troubled Sleep of Piano Magic
10) Usa is a monster - Joshua Tree
11) Charalambides - Joy Shapes
12) 90 day men - Panda Park
13) Necks - Mosquito / See Through
14) Xiu xiu - Fabulous Muscles
15) American music club - Love songs for patriots
16) Comets on fire - Blue Cathedral

Fino al 2003, è stato tutto relativamente facile. Avevo un riferimento precedente su cui basarmi, i cambiamenti in testa sono stati abbastanza pochi. Ora che mi trovo a decidere per l'ultima decade di sana pianta, la questione si fa intricata e riflessiva.
A distanza di quasi trent'anni lo Zehul rivince la palma, questa volta però non è un gruppo francese bensì uno inglese che si ispirava a quei tempi magmatici ma lo contaminava con tendenze più moderne.
Isis e Jesu cercano e trovano una via futuribile al metallo. I Liars fanno passi da gigante col loro art-rock deviato e schizoide. Qualche classico fa conferme importanti.
In generale si è in pieno revival della new-wave. I danni sono incalcolabili tutt'ora.

Misc
Bark Psychosis - Replay (Live 1991)


domenica 7 dicembre 2014

2003

1) Explosions in the sky - The Earth Is Not A Cold Dead Place
2) Khanate - Things viral
3) Boris - Feedbacker
4) Rope - Widow's First Dawn
5) Mark Eitzel - The ugly american
6) David Sylvian - Blemish
7) Necks - Drive By
8) Crescent - By The Roads And The Fields
9) Barzin - Barzin
10) Ben frost - Steel Wound
11) Mars volta - De-Loused in the Comatorium
12) National - Sad Songs For Dirty Lovers
13) Clientele - The Violet Hour
14) Xiu xiu - A Promise
15) Mogwai - Happy songs for happy people
16) Calla - Televise
17) William Basinski  - Melancholia
18) Pleasure forever - Alter
19) Xela - For Frosty Mornings And Summer Nights
20) Frankie Sparo - Welcome crummy mystics
21) Keiji Haino - C'est Parfait - Endoctriné Tu Tombes La Tête La Première
22) Sun kil moon - Ghosts of the great highway


Alle spalle del disco più emozionante di tutto il post-rock di tutti i tempi, ha inizio una fase in cui la musica dura esprime grandi innovazioni con alcuni capolavori per me diventati dei classici. Secondo e terzo posto stanno lì ad evidenziarlo. Ho approfittato di uno strappo alla regola per mettere Eitzel con quello che era un restyling di alcuni suoi classici, troppo bello per restare nella vacuità delle antologie. Gli extraterrestri polacchi Rope affondano il coltello, Sylvian resuscita a nuova vita senza compromessi.
Di consolazione e alla carriera, l'ultimo posto per Kozelek.

Misc
Sleep - Dopesmoker

sabato 6 dicembre 2014

2002

1) Meanwhile, back in communist russia…- My elixir; my poison
2) Tenhi - Vare
3) Rope - Fever
4) Xiu xiu - Knife Play
5) Isis - Oceanic
6) Oxbow - An Evil Heat
7) Godspeed you black emperor! - Yanqui U.X.O
8) 90 day men - To everybody
9) Interpol - Turn On The Bright Lights
10) Oneida - Each one teach one
11) Current 93 & Nurse With Wound - Music For The Horse Hospital
12) Malcolm Middleton - 5.14 Fluoxytine Seagull Alcohol John Nicotine
13) Black dice - Beaches and canyons
14) Lucky pierre - Hypnogogia
15) O-type - Lugubrious
16) Acid mothers temple & the melting paraiso u.f.o. - Electric Heavyland
17) Church - After Everything Now This

Grande riscossa europea per un podio tutto speciale. La meteora Meanwhile, implosa per motivi personali, era sicuramente destinata a fare cose speciali ma fu il loro addio. I finnici Tenhi e i polacchi Rope invece incarnavano la rivelazione di un altra Europa, quella da sempre emarginata dai circuiti internazionali ma forse proprio per questo cresciuta in un contesto vergine e pronta ad inventare.
A seguire, sfonda il debutto sconvolgente di Xiu Xiu e risalta la svolta degli Isis verso grandi panorami. Il primo degli Interpol segna ufficialmente l'inizio del revival della new-wave, destinato ad incassare grandi fortune negli anni a venire. Anche Oneida e Black Dice iniziano a guadagnare grandi consensi, ma non si ripeteranno a questi livelli.

Misc
Rocket From The Tombs - The Day the Earth Met the
Idaho - We were young and needed the money

venerdì 5 dicembre 2014

2001

1) Stars of the lid - Tired sounds of…
2) Mark Eitzel - The invisible man
3) Arab strap - The red thread
4) Explosions in the sky - Those who tell the truth shall die....
5) Radiohead - Amnesiac
6) Pleasure Forever - Pleasure Forever
7) Necks - Aether
8) Microphones - The glow pt. 2
9) Vas deferens organization & Christopher - Suspension
10) Meanwhile, back in communist russia…- Indian Ink
11) Rollerball - Trail of the Butter Yeti
12) Unwound - Leaves turn inside you
13) Caretaker - A stairway to the stars
14) Shipping news - Very soon and in pleasant company
15) Appleseed cast - Low level owl volume I + II
16) Khanate - Khanate
17) Moltheni - Fiducia nel nulla migliore
18) Hood - Cold House

Un'anno combattutissimo, per stabilire il primo posto; forse il più incerto in assoluto. I primi 5 posti avevano tutti il potenziale per arrivare primi, alla fine propendo per gli Stars che hanno il grande merito di fornire un sottofondo lunghissimo ed al tempo stesso leggero come una piuma, che regala serenità a profusione.
Dispiace per Eitzel che si avvicina sempre ma non ce la fa per pochissimo, questa volta col suo disco elettronico. I giovani Explosions fanno passi da gigante verso le grandi vette, i Radiohead bla bla bla. Un filo in più di Gran Bretagna si affaccia, timidamente. Ma è un focherello.

Misc
Sophia - De Nachten
Talk TalkMissing Pieces

giovedì 4 dicembre 2014

2000

1) 90 day men - (It (Is) It) Critical Band
2) Boris - Flood
3) For Carnation - For Carnation
4) Godspeed you black emperor! - Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven
5) Modest mouse - The Moon & Antarctica
6) Radiohead - Kid A
7) Madrigali magri - Negarville
8) Mermen - The Amazing California Health Happiness Road Show
9) Frankie sparo - My Red Scare
10) Blonde redhead - Melody Of Certain Damaged Lemons
11) Sweep the leg Johnny - Sto Cazzo!
12) Dirty three - Whatever you love, you are
13) Cave in - Jupiter
14) Calla - Scavengers
15) Sunn o))) - Zero Zero Void
16) Explosions in the sky - How Strange Innocence
17) Dead Meadow - Dead Meadow
18) Silver mt. zion - He Has Left Us Alone But Shafts of Light Sometimes Grace.
19) Black heart procession - Three
20) Pj Harvey - Stories from the city, stories from the sea
21) Aburadako - 2000 (Moon)
22) Don caballero - American Don
23) Pan•american - 360 Business - 360 Bypass
24) Idaho - Hearts of palm
25) May Queens - May Queens
26) Cerberus shoal - Crash my moon yacht

Superato senza conseguenze l'agognato millenium bug, si entrava nel decennio zero con tanti interrogativi e senza troppa fiducia nell'avvenire della musica. Capito il giochetto ed entrato in un età relativamente adulta, iniziavo a stancarmi un po' dei giornali di settore e mi rifugiavo nelle poche certezze che avevo, centellinando i miei onerosi acquisti di cd con la massima cura e prudenza. Beccare dei fiaschi era vietato.
Una preziosa guida come Planet Rock non c'era più da un pezzo e a perdere la bussola era un attimo. Trattasi comunque di annata veramente ottima: il debutto micidiale dei 90 Day Men segna l'inizio della saga di 2 talenti (Case e Lowe) che tutt'oggi ammiriamo, seppur in contesti molto diversi fra loro.
Si iniziano anche ad intravedere certe tendenze del decennio a venire con esperimenti significativi, come quello dei Boris e di Sunn O))) nel versante drone-metal (con la differenenza che Flood è memorabilmente strutturato). Conferme della maturità nelle posizioni altissime, che si conservano eccellentemente col tempo.
Menzioni particolari per Succi, che inizia ad avere visibilità con i Madrigali Magri e per i post-surfers Mermen.
Per quanto riguarda i Radiohead, si tratta di un argomento che necessiterebbe di adeguato approfondimento...

Misc
Jesus Lizard - Bang
Van Der Graaf Generator - The Box
Soft Machine - Noisette (Live 1970)
High Tide - Open Season

mercoledì 3 dicembre 2014

1999

1) Black heart procession - 2
2) Arab strap - Elephant shoe
3) Calla - Calla
4) U.s. Maple - Talker
5) Madrigali Magri - Lische
6) Trans Am - Future world
7) Necks - Hanging Gardens
8) Mogwai - Come on die young
9) Cul de sac - Crashes to light, minutes to its fall
10) Rollerball - Einäugige Kirche
11) Tenhi - Kauan
12) Caustic resin - Trick Question
13) Slaves - Devil's Pleasure
14) Sneaker Pimps - Splinter
15) Roger Eno & Peter Hammill - The appointed hour
16) Jackie-o motherfucker - Fig. 5
17) Jim O'rourke - Eureka
18) Cerberus shoal - Homb
19) Red stars theory - Life In A Bubble Can Be Beautiful
20) Sackville - The principles of science

Ancora intimismo e perdizione maudit da fine millennio per un anno non troppo memorabile. Non ricordo bene quali erano le tendenze del periodo, ma di certo non fornivano le novità più eccitanti. Così spiccavano le imprese dei BHP, nuovi poeti dell'esistenzialismo classico-depresso, di nuovo gli AS col loro disco forse più bistrattato (per me divino, of course), e gli esordienti Calla, con un disco strano a metà fra slow-core e avanguardia. Nelle retrovie sono sempre certi outsider a fare capolino, fra cui c'è da segnalare il debutto dei finnici Tenhi, però ancor distanti dalle imprese mirabolanti del decennio in entrata.

Misc
Peter Hammill - Typical
Arab Strap - Mad for sadness
Captain Beefheart - The Mirror Man Sessions (1967)
Three Mile Pilot - Songs from an old town we once knew
Chrome - Chrome Flashback - Chrome Live The Best Of
Don Caballero - Singles Breaking Up Vol. 1


martedì 2 dicembre 2014

1998

1) Sleep - Jerusalem
2) Arab Strap - Philophobia
3) Mark Hollis - Mark Hollis
4) Peter Jefferies - Substatic
5) Don Caballero - What burns never returns
6) Black Heart Procession - 1
7) Mark Eitzel - Caught in a Trap and I Can't Back Out
8) Beck - Mutations
9) Trans Am - The surveillance
10) Queens of the stone age - Queens of the Stone Age
11) Cat power - Moon Pix
12) Current 93 - Soft Black Stars
13) Unwound - Challenge For A Civilized Society
14) Caustic resin - The medicine is all gone
15) Idaho - Alas
16) June of '44 - Four great points
17) Necks - The Boys
18) Dirty three - Ocean Songs
19) Tortoise - TNT
20) Gastr del sol - Camofleur
21) Lapse - Betrayal!

Futuro Dopesmoker, Jerusalem è il massimo capolavoro di psycho-stoner possibile ed immaginabile. 4 anni di lavoro per un monumento che ancora oggi, dopo tantissimi ascolti, ha ancora qualcosa di misterioso: mi piace pensare che Cisneros l'abbia concepita come una partita a scacchi contro un nemico immaginario.
La Scozia va ancora in gloria. Sugli AS ho già scritto tutto il mio possibile qui.
Spiccano, nella top ten, le numerose presenze di alcuni solisti, più o meno stagionati. Per Hollis e Jefferies fa sensazione che rappresentino il loro addio alle scene, mentre Eitzel fa centro col suo disco più umile in assoluto.
Neanche un debutto.

Misc
Pixies - At the BBC

lunedì 1 dicembre 2014

1997

1) Mogwai - Young team
2) Van Pelt - Sultans of sentiment
3) Karate - In place of real insight
4) Storm and stress - Storm and stress
5) Oxbow - Serenade In Red
6) Built to spill - Perfect From Now On
7) Rex - 3
8) Gravitar - Now the road of knives
9) Three mile pilot - Another Desert, Another Sea
10) Red red meat - There's a Star Above the Manger Tonight
11) U.S. maple - Sang Phat Editor
12) Vas deferens organization - Zyzzybaloubah
13) Heliogabale - The Full Mind Is Alone The Clear
14) Cerberus shoal - Elements of Structure-Permanence
15) Vss - Nervous Circuits
16) Radiohead - Ok Computer
17) Melvins - Honky
18) Lowercase - Kill the lights
19) Afterhours - Hai Paura Del Buio?

Dalla Scozia con furore artistico ed iconoclastico, il primo atto dei Mogwai, anche per scalzare il dominio a stelle e strisce che ormai sembrava imbattibile (e comunque resta in percentuale). La fine del decennio corrisponderà al massimo momento di gloria di tutti i tempi per la scampata repubblica indipendente dal Regno Unito (vedi anno successivo). A loro il merito di coniare in senso stretto uno stile che sarà imitatissimo in tutto il mondo, al punto che ne subiranno le conseguenze essendo costretti a svoltare il più possibile, sbandando, sbattendo, ritrovando comunque il bandolo in tempi recenti (ottimo il loro ultimo).
La meteora Van Pelt è tornata sulla bocca di qualcuno in tempi recenti per una pubblicazione postuma e per la reunion che li ha visti suonare persino qua da noi. Il loro era uno stile che potrà anche sembrare vetusto (sostanzialmente indie-rock più meditato con spoken-word schizofrenico sopra), ma la qualità compositiva di Sultans lo fa conservare ancora divinamente.
Seguono i Karate col loro disco più convulso e grintoso, distantissimo dal composto debutto e dalle prove rilassate che seguiranno. Pur mantenendo standards piuttosto alti per tutta la loro carriera, Insight resta il loro classico; piacque persino agli hardcore-kids.
Spiccano praticamente solo conferme e zero debutti, a segnare che forse in America sta iniziando un declino. L'onda lunga del grunge perde forza e potere?

Misc
Bark Psychosis - Game Over
Mogwai - Ten Rapid (Collected Recordings 96-97)
Led Zeppelin - BBC Sessions
King Crimson - Epitaph
Psychedelic Furs - Radio One Sessions 79-90

domenica 30 novembre 2014

1996

1) Supreme Dicks - The emotional plague
2) Vas Deferens Organization & Brad Laner - Transcontinental Conspiracy
3) Polvo - Exploded drawing
4) Rex - C
5) Cerberus Shoal - And farewell to hightide
6) Swans - Soundtracks for the blind
7) Tortoise - Millions now living will never die
8) Church - Magician among the spirits
9) Magnog - Magnog
10) Long Fin Killie - Valentino
11) Windsor For The Derby - Calm hades float
12) Elevate - The Architect
13) Palace Music - Arise therefore
14) Motorpsycho - Blissard
15) Black Tape For A Blue Girl - Remnants Of A Deeper Purity
16) Gastr Del Sol - Upgrade & Afterlife
17) Tom Recchion - Chaotica
18) Aburadako - 1996 (Fish)
19) Brainiac - Hissing Prigs In Static Couture
20) Neil Young - Dead Man Soundtrack
21) Sneaker Pimps - Becoming X
22) Peter Jefferies - Elevator Madness
23) Idaho - Three sheets to the wind
24) June Of '44 - Tropics and meridians

Un altro cambio alla testa di questo anno che resta impresso come uno dei più intensi della mia vita. E si sa, la vita influenza la musica; non è sempre vero il contrario ma può aiutare (o dannare, come quando ero costretto a lavorare in un luogo dove per 8 ore ero sottoposto alle torture di una stazione radio commerciale ad alto volume. Non durò più di un anno, per fortuna, ed ero abbastanza giovane da poter resistere).
Comunque, fino a non molto tempo fa Exploded drawing era il mio disco preferito del 96, mi ci ero affezionato per motivi nostalgici (stessa cosa avvenuta nel 2009 con In prism, che mi esalta ancora adesso ed ha 13 anni in meno) fin quasi a dimenticare l'importanza di Emotional Plague. Ascoltato oggi, resta un grande prodotto ma non può assolutamente mantenere la posizione. Ora è arrivato con solenne giustizia lo sdoganamento a tutti gli effetti dei Supreme Dicks; in realtà io Emotional Plague lo possiedo in cd dal 1998, e non ho certo intenzione di metterlo in vendita su Discogs come ho fatto per tantissimi altri.
I VDO invece sono una new-entry, con grave ritardo li ho scoperti un paio d'anni fa. Ho già scritto di Conspiracy e lo riascolto periodicamente.
Il 1996 è anche l'anno del grande successo dei Tortoise e del post-rock. I Rex sono i precursori del rinascimento acustico di fine decennio, gli Swans aprono la stagione dei kolossal.
In generale, si continua a beneficiare dell'effetto post-grunge e la varietà di stili è impressionante.

Misc
For Carnation - Promised works
Van Der Graaf Generator - Time Vaults (1971-75)
CCCP Fedeli Alla Linea - Live in Punkow

sabato 29 novembre 2014

1995

1) Don Caballero - 2
2) Oxbow - Let Me Be A Woman
3) June of '44 - Engine takes to the water
4) Smog - Wild love
5) Voice of eye - Transmigration
6) Morphine - Yes
7) Lycia - The burning circle and then dust
8) Karate - Karate
9) U.s. Maple - Long hair in three stages
10) Three mile pilot - The Chief Assassin To The Sinister
11) Tar - Over and out
12) Red house painters - Ocean Beach
13) Mermen - A glorious lethal euphoria 
14) Swervedriver - Ejector Seat Reservation
15) Fausto Rossi - L'erba
16) Alice In Chains - Alice In Chains
17) Furry Things - The big Saturday illusion
18) Whipping boy - Heartworm
19) Fugazi - Red medicine
20) Rake - The Art Ensemble of Rake - The Tell-Tale Moog

E' chiaro che mi sono fatto prendere la mano: dagli anni '60, in cui le classifiche erano di 5-10 nomi ormai sono passato a 20-30. Non ci posso fare niente, è che quando vivi un epoca in diretta con una certa mentalità ed un certo entusiasmo ti rimane dentro e ti segna indelebilmente. Probabilmente le classifiche a cavallo del 2010 ne avranno meno (non lo so, non le ho mai fatte), ma non perchè ora abbia meno entusiasmo nella musica; sono un convinto tifoso del file-sharing ed ho sempre dichiarato meglio le vacche grasse alle magre, anche a costo di essere meno eccitato che ne so, all'ascolto di un nuovo album di un gruppo che ho sempre amato o di uno da cui mi aspetto tanto perchè ne ho letto in un certo modo.
Comunque. Il 1995 non ha la stessa intensità del suo predecessore, ci sono meno capolavori influenti e pochi esordi da urlo. Secondo me lo vincono i DC, con l'apoteosi del loro math-rock ambivalente: li ho sempre identificati come una band che traeva la propria forza dal duello fra i due leader, in netto contrasto fra di loro. Un batterista iper-tecnico-cinetico contro un chitarrista sì virtuoso, ma mai narciso e con una sottile vena giocosa che stemperava sempre la durezza di fondo del suono. Col tempo il secondo avrebbe preso il sopravvento sul primo, e si arrivò presto allo scioglimento. Col tempo il secondo avrebbe riscosso i favori (anche di pubblico) che si meritava, ed il primo probabilmente rosica mentre continua ad usare il nome in modo impertinente.
Gli Oxbow presero il largo, ormai sono una sorpresa continua, che siano benedetti sempre, a proposito quando esce un loro nuovo? L'esordio dei June of '44 si propose come credibile erede degli Slint, anche se con meno sentimento; in compenso, c'erano delle dinamiche e delle drammaticità tutte loro.
Spazio anche per Bill Callahan in svolta elettrica, subito dopo la fase freak e subito prima di quella cantautoriale secca; la sintesi perfetta della sua essenza, irripetibile. Il colosso ambiente dei Voice Of Eye (consultare Vlad per i dettagli). Per i Morphine sono sempre molto combattuto: meglio la compostezza oscura di Good o l'esuberanza illuminata di Yes?
Nelle retrovie, spicca il ritorno di Rossi.

Misc
Can - Peel Sessions 1973-1975

1994

1) Shellac - At action park
2) Codeine - The white birch
3) Bark Psychosis - Hex
4) God Machine - One last laugh in a place of dying
5) Jesus Lizard - Down
6) Rodan - Rusty
7) Global Communication - 76.14
8) Bedhead - What fun life was
9) Helmet - Betty
10) Tortoise - Tortoise
11) Starfuckers - Sinistri
12) Engine Kid - Angel Wings
13) Drive Like Jehu - Yank Crime
14) Grifters - Crappin' you negative
15) Soundgarden - Superunknown
16) Giant Sand - Glum
17) Necks - Aquatic
18) Brick Layer Cake - Tragedy-tragedy
19) Fushitsusha - Pathetique
20) Idaho - This way out
21) Grant Lee Buffalo - Mighty Joe moon
22) American Music Club - San Francisco
23) Girls Against Boys - Cruise yourself
24) Von Lmo - Cosmic Interception
24) Melvins - Stoner Witch
25) O-Type - Mommy
26) Unsane - Total Destruction
27) Nature And Organisation - Beauty Reaps The Blood Of Solitude

Steve Albini passa i 30 anni e realizza il suo massimo capolavoro, dopo gli exploit di Big Black e Rapemen. Conseguita la giusta esperienza in termini di registrazione, porta Shellac a conseguire uno dei dischi meglio prodotti di tutta la storia. Qualcuno potrebbe anche obiettare e dire che forse lo era 20 anni fa, ma a mio avviso la forza dirompente di At action park suona attualissima oggi e setta uno standard di registrazione qualitativo forse mai pareggiato, specialmente per quanto riguarda la batteria. E non a caso, qualche anno dopo Jimmy Page chiamerà l'occhialuto a registrare un suo disco con Robert Plant; da notare che il chitarrista era stato un fondamentale pioniere di un certo modo di registrare (specialmente intendo di batteria). Al di là di questo aspetto, At action park non è solo suono; è un concentrato micidiale di violenza subdola e psicologica. E' uno dei più autorevoli requiem in musica per gli anni '80, un affresco del male di vivere americano in tutti i sensi. Immenso, sempre.
Alle sue spalle, l'implicito addio dei Codeine all'apice della popolarità (raggiunse il 1° posto nelle classifiche indipendenti!), ovvero il manifesto per antonomasia dello slow-core. Secondo me più di Frigid Stars, che era sì rivoluzionario ma ancora un filo acerbo nei risultati.
Dopo una sfortunata serie di eventi travagliati e 5 anni di EPs, gli inglesi Bark Psychosis raccoglievano tutte le loro forze creative e diventavano eredi più che credibili degli ultimi Talk Talk, realizzando una mosca bianca di ambient-rock vellutato ed impalpabile. Ma anche per loro, la sfortuna ci vedeva benissimo.
Il doloroso addio dei God Machine (se esistesse una classifica dei titoli di album più memorabili, questo sarebbe da top ten), pur nella sua parziale incompletezza, stemperava le tempeste del debutto già vincitore nel 92 con un enfasi commovente, quasi come se i pezzi fossero stati composti nell'imminente previsione di una tragedia nefasta.
Come al solito, classifica intasata di americani. Pertanto assumono più evidenza gli altri (la sovversività avanguardistica dei nostri Starfuckers, l'exploit techno-ambient degli inglesi Global Communication, uno dei tanti capolavori impro degli australiani Necks ed il solito Keiji). Potrà anche non far piacere, ma come scrisse qualcuno, "la storia del mondo non l'ho fatta io".

Misc
Husker Du - The living end