venerdì 14 agosto 2015

Steve Jablonsky & Explosions In The Sky ‎– Lone Survivor (2013)

Ma sì, sembra proprio questo il destino dei grandi post-rockers; fare colonne sonore, che può essere dettato da tanti motivi, come il provare esperienze diverse, come il provare a superare il blocco creativo dandosi scadenze improrogabili, come la necessità di fare cassa, come semplice desiderio, etc. Per i Mogwai ha rappresentato un segno di rinascita, e per gli Explosions invece? Dieci anni dopo il felicissimo debutto con Friday night lights, il supportare un film di guerra dal budget importante si propone come occasione propizia per gli Explosions di rilanciarsi in una nuova veste.
Il parallelo coi Mogwai si ripropone, diabolicamente, anche in tema filosofico: li adoro talmente tanto che desidero si sciolgano subito, perchè il declino che hanno intrapreso sembra inesorabile. Pensavo la stessa cosa degli scozzesi dopo Hardcore will never die, finchè non è arrivato Les revenants. Ma secondo me ciò che aveva causato l'exploit era stato un bagno di umiltà, il che qui sembra improbabile semplicemente perchè gli Explosions non possono mai smarrirla, ce l'hanno troppo dentro.
A parte questo, anche su Lone survivor c'è poco da dire: è bellissimo ed al netto delle pause e delle lungaggini funzionali alla pellicola, contiene la solita ricetta di arpeggi incantevoli, scenari panoramici, tuffi solari ed introspezioni lunari. Ci poteva scappare fuori un buon album di inediti? Forse sì, forse no. La scintilla scatta sempre, ma la riflessione finale è; tutto molto bello, ma mi sa che stiamo esaurendo le risorse. Poco più che ininfluente il contributo di Steve Jablonski, già autore per cinema e per videogames, con sole 4 tracce su 20.
Potrei cambiare idea guardando il film, quello sì: se il loro posto è lì sul grande schermo, allora anche i fans incalliti ne trarranno soddisfazioni. Chissà che non arrivi un Oscar, se lo meriterebbero veramente.

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